In una San Pietroburgo sapientemente retrodatata scenograficamente, ottima opera cinematografica di qualità, sebbene italiana, grazie a un regista di valore e alto spessore culturale come Giuliano Montaldo, come non se ne vedono più da noi. Cast di rango, soggetto d'autore ambientato in una Russia zarista molto realistica. Ottima e consigliata visione.
Ho rischiato andando a vedere un film di un autore italiano. Già avevo depennato per sempre le porcherie di Moretti, di Castellitto, Soldini, Placido, ecc., sempre pietosi e penosi. Ma per questo, che m'ispirava, ho speso i soldi del biglietto con ottimismo. E ho fatto bene. Questo film, infatti, è davvero un bel film, godibile, realizzato con precisione, recitato con bravura, diretto con competenza eccelsa. Un bel 10 con lode se lo merita tutto!
Nel merito, questo film incorpora diversi aspetti di qualità tali da raggiungere l'eccellenza. Montaldo è un regista che non si spreca per film banali tipicamente all'italiana, nè si abbassa ad assoldare attorucoli del sottobosco italiano tanto insulsi quanto superbi. Un film italiano di qualità dunque: un'oasi nel deserto. E, avendo tanta sete, per via della carenza di qualità sostituta da sesso e violenza gratuiti e volgari per mass media tanto disinculturati quanto assetati di porcherie e di lessici osceni, l'ho apprezzato maggiormente, con dovizia, anche se resterà un ago in un pagliaio fatto di aghi!
Ottima ambientazione in una Russia molto realistica, ottimo soggetto, Dostoevskij non tradisce mai, splendida fotografia, dialoghi studiati con cura. Il più bel film italiano che abbia visto negli ultimi 10 anni.
Davvero un film d'essai. Montaldo non tradisce mai, dopo altri due antichi film, "Sacco e Vanzetti" e "Gli occhiali d'oro", questo capolavoro del cinema che s'incentra sulla vita tanto travagliata quanto interesentte di Fëdor Michajloviè Dostoevskij, ambientato negli eventi storici della Russia zarista.
Eccellenti anche: recitazione, scenografia e fotografia.