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La banda

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Musica e Parole

(7/10) Voto 7di 10

Questa coproduzione franco-israeliana, diretta dal regista Eran Kolirin e vincitrice del premio Coup de Coeur nella sezione “Un Certain Regard ” dell’ultimo Festival di Cannes, parla della difficoltà di comunicazione dovuta alla diversità della lingua, ma resa possibile grazie all’universalità dei sentimenti e della musica. La banda della polizia di Alessandria d’Egitto si ritrova, per un errore all’aeroporto, in uno sperduto paesino del deserto israeliano senza possibilità di contatto con il loro paese: in questo momento di disperazione vengono incontro loro gli abitanti che gli offrono aiuto, sottoforma di vitto e alloggio, dimostrando solidarietà anche verso persone di altra cultura e distanti da loro. Nell’arco di una sola notte si sviluppano in modo inatteso amicizie, possibili amori, fugaci passioni, scambi culturali e di saggezza ed usciranno da questa esperienza consapevoli che si possono trovare sentimenti buoni anche dove non lo si ritiene possibile. All’inizio molte sono le difficoltà comunicative con Dina, giovane padrona di una taverna, ed i suoi amici, specialmente per la differenza di cultura con i componenti della banda, ma pian piano grazie soprattutto alla musica ed alla gestualità si riesce a spezzare questa barriera comunicativa. In un clima, quello della banda, di rigidezza morale dovuta al ruolo, evidenziata dalla presenza in ogni scena della divisa ufficiale, spicca la “modernità” di Kahled, il più giovane dei componenti della banda, che seduce le ragazze canticchiando versi delle canzoni di Chet Baker. Quindi ancora musica come strumento per comunicare, per conoscere, per unire: come durante la cena di compleanno, dove un lungo imbarazzante silenzio viene interrotto dalla melodia approssimativa della canzone “Summertime”. Un film sulla generosità che supera barriere razziali e culturali, sull’importanza della musica come linguaggio universale, in cui si riesce a ridere di noi stessi e dei nostri difetti e non si ride “di quell’altro”.



Mauro, 28 anni, Roma (RM).




Che bella sorpresa!

(8/10) Voto 8di 10

Davvero un film incantevole, senza ombra di retorica o di buonismo. E' un film dai ritmi lenti e dai toni dimessi, che a me ha dato la consapevolezza dell'universalità della nostra condizione umana, al di là di nazionalità o religioni. Non mi dilungo oltre: guardatelo!



Andrea, 44 anni, Torino.




incanto

(10/10) Voto 10di 10

A volte capita a volte capita che si giunga in un villaggio che si credeva bello e si scopre un gioiello prezioso . si rimane stupiti, abbagliati .. mi è capitato andando a vedere il film “la banda “ di eran kolorin . e’ un film israeliano semplice delicato, superbo . una piccola (8 elementi ) banda musicale di alessandria di egitto si reca in israele per un concerto. sbaglia villaggio di destinazione . la lingua sconosciuta, il senso di spaesamento si percepisce fin dalle prime inquadrature . e poi. e poi si incontrano le persone . in un non luogo. stranieri entrambi israeliani e egiziani. diffidenza e senso di inadeguatezza. orgogli e voglia di incontro. due piccole comunità entrambe . che si “annusano” si scoprono e colgono quello che è dentro ogni persona ; la voglia di amare . di carezze . di calore. la musica che unisce; le ferite del cuore che sono così ”uguali” . i rimpianti che si accumulano dentro tutti noi. la voglia di sperare ancora in un futuro ormai tramontato. il desiderio tra uomini e donne . eterno , misterioso e affascinante . lo struggimento che si tocca ad ogni inquadratura . e’ come un profumo , sottile , appena percepito. la speranza che ogni catena che ci lega ad appartenenze artificiali si possa sciogliere quando un uomo ed una donna , un uomo ed un altro uomo, si guardano negli occhi. e con leggerezza capiscono che ....la vita merita di essere vissuta per ogni incontro , anche se fugace . ciao



Mauro laura, 52 anni, Sanremo (IM).




Delicato

(8/10) Voto 8di 10

Un film delicato, piacevole, che fa sorridere. malinconico forse per noi occidentali. mitica la scena di corteggiamento nella balera dove si balla con i pattini a rotelle. l'attrice e' splendida.



Paolo, 47 anni, Gorgonzola (MI).




la banda

(7/10) Voto 7di 10

E' un film con un evidente rapporto stridente rispetto all'occidente. La diversità di vedute che il regista è riuscito ad evidenziare mostra tutto un universo diverso permeato di nostalgia e tristezza: la banda con il numero limitato di orchestrali, il rapporto e la distanza tra gli stessi musicisti, il tipo di musica classica che viene eseguita, il deserto incontrato per errore nel viaggio, il silenzio e la luce dei paesaggi, la gente che si incontra, lo scontro fra culture e gli inconvenienti che non sempre vengono risolti nel migliore dei modi.



Aisam, 62 anni, Sassari (SS).





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