Film bellissimo, toccante e pieno di spunti di riflessione. Ho visto in questo film la commovente ferrea volontà di un extracomunitario di dare un senso alla propria vita: per se stesso, per un paese (la Romania) devastato da anni di dittatura (bello l'excursus sui comizi del dittatore Ceaucescu all'inizio del film), per un padre tarpato nei propri ideali da un regime comunista, per un amicizia "strana", ma intensa, con un poveraccio italiano, per il diritto al lavoro.
In questo film ci siamo dentro tutti e non potrà non far riflettere sulle difficoltà che ognuno di noi può incontrare nella ricerca di un lavoro, di un'amicizia, di un ideale.
Il film, beninteso, parla di drammi, di disperazione, di delusioni, ma alla fin fine è un film in cui, tra le righe, vince la speranza, la voglia di fare, la voglia di emergere. Vedetelo! Vi insegnerà qualcosa
Leggendo le altre recensioni credevo di imbattermi in "un'opera d'arte superiore" ... invece ho visto un film molto bello, ma niente di nuovo o avvincente. Tutto ben curato e raccontato in modo sia delicato che crudo, per questo si meriterebbe un 9-10. Ma di per sé mi ha lasciato l'amaro in bocca la poca credibilità di alcuni passaggi della storia e la sensazione di qualcosa di già visto. Cmq è un film da consigliare. Spero in nuovi film dell'autore, e senza più tagli, perché può rendere molto al cinema.
Quello che davvero mi disgusta è come sedicenti critici (non faccio nomi per decenza) possano tessere le sperticato lodi di "filmetti" da due soldi come L'ultimo di Virzì..Tanto carino, caramelloso quanto finto e poi diano la sufficienza "de iure" a prodotti come questo.
Raramente ho visto italiani film così intensi, scevri di quella retorica "à la fiction" tanto cara a parte del nostro cinema. Una pellicola elegante, di rara eleganza oserei dire, eppure maledettamente cruda, vera... Persino il tema dell'omosessualità (e con così tanta carne al fuoco un altro regista avrebbe compiuto scempi) viene trattato, quasi sfiorato con delicatezza davvero encomiabile. Persino l'unica parte del film, girata a Milano tra Party di società e mondo della moda è assolutamente pertinente e i "lustrini e paillettes" sono contestuali alla storia,mai buttati lì, in faccia, tanto per soddisfare il palato del borghesuccio medio...
La Precarietà, il disagio dei 20-30 enni in questo film è davvero palpabile: esemplare la scena in cui Michele si finge extracomunitario per trovare lavoro! Chissà quanti "Michele" fanno così...
Grazie anche ad una fotografia ben dosata, a dialoghi mai sparati, ad un montaggio volutamente "descrittivo" il film si snoda in tutta la sua poetica.... bravissimi e "nella parte" gli interpreti....
Davvero ottimo
Amo il cinema e, quando posso, non perdo l'occasione di vedere dei bei film. Ieri sera ho avuto la "fortuna" di imbattermi in questo. Devo confessare che è stato un caso: non ne avevo proprio sentito parlare. Che sorpresa! Il film è davvero interessante, attualissimo e davvero ben realizzato nonostante - come mi è capitato di leggere - la povertà di mezzi. Molto realistico e per niente finto. I protagonisti sono perfetti nei loro ruoli, tanto che adesso, a rimpensarci, ho difficoltà a vederli fuori dai personaggi dagli stessi interpretati. Che tristezza: esagerate promozioni sprecate per prodotti mediocri (italiani e non) e un film come questo che non raggiunge il pubblico come meritava. L'unica consolazione, il favore della critica e i premi vinti in occasione di vari festival internazionali. Spero che in futuro il regista potrà disporre di più fondi, percé penso che abbia la sensibilità e la maestria per "dire" e "dire bene"
Un grandissimo film, l'ho visto al Bobbio Film Festival di Marco Bellocchio in cui ha vinto il premio della giuria e quello del pubblico, io ero parte della giuria e l'ho votato, è un film meraviglioso, commovente e drammaticamente reale. Un film che il grande pubblico avrebbe amato se avesse avuto una distribuzione degna (è stato distribuito in 3 sale in tuta Italia!), un film che tratta del problema dell'immigrazione e dei problemi degli italiani di oggi, primo fra tutti il precariato, in maniera sublime, non annoia lo spettatore, non cade nel pietismo e nella banalità, è un film sentito, la passione del regista si può toccare, io che l'ho sentito alla presentazione del film posso confermare quanto si sia impegnato nonostante le 1000 difficoltà enormi della realizzazione di cui la piccola distribuzione è solo la punta dell'iceberg...! Lo consiglio a tutti e sto facendo pubblicità con tutti quelli che conosco perchè, anche da quello che ho visto al festival, chi lo vede lo ama e meritatamente!
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(9/10)
