un pugno nello stomaco ma un film da non perdere assolutamente. Fa sempre bene ricordare queste storie, specialmente quelle meno conosciute e.....per non dimenticare.... ottima l'interpretazione del "falsario"
Desideravo vedere questo film, perchè tratta di un avvenimento poco noto, nella tragedia della Shoah. Ne è valsa la pena. Condivido l'opinione di chi considera quest'opera essenziale: asciutta e senza retorica. Buona l'interpretazione. Oscar meritato.
Per chi piace il genere questo è un film Bellissimo.
l'ambientazione i colori le facce i dialoghi degli attori rendono alla perfezione il clima che si viveva in un lager,anche in una condizione "privilegiata".
Karl Markovics calza a pennello nel ruolo del protagonista ma non meno è tutto il Cast, la regia è perfetta ed il film nonostante l'argomento scorre velocemente.
Questo è uno di quei Film che può aiutare le giovani generazioni a non dimenticare gli orrori Nazisti,mio nipote di 11 anni l'ha visto e apprezzato, spero non dimentichi.
L'ho visto ieri in dvd e sono veramente felice di averlo recuperato (visto che l'avevo perso maldestramente al cinema).
E' veramente un capolavoro.
Per la prima volta la coscienza e le emozioni umane hanno il sopravvento su tutto l'orrore circostante e non celato).
Un'umanità varie, con vari backgrounds riescono non solo a convivere ma a anche coprirsi e non tradirsi a vicenda.
Recitato magistralmente è un fil che non lascia per nulla indifferente.
Si tratta della storia del più grande falsario di tutti i tempi, ingaggiato dai nazisti per contraffare sterline e dollari. In cambio riceverà nel lager di Sachsenhausen,un vitto più abbondante, un letto singolo, vestiti meno logorati,scarpe su misura, lenzuola pulite ed un trattamento più umano. In fondo è indispensabile, e lui questo lo sa! E' una gallina dalle uova d'oro! Pur di vivere "un giorno in più", come egli stesso afferma, si è pronti a tutto, anche ad incentivare le ricchezze nemiche, anche a far straripare le casse del Terzo Reich con migliaia di banconote false.Arricchirà proprio quei tedeschi che odiano tanto gli Ebrei, quelle SS che non esitano a fargli la pipì addosso, ad uccidere i suoi amici, a minacciarlo continuamente di morte. Ma la vita di un ristretto numero di tipografi, può essere sacrificata in nome della giustizia? Vale la pena rinunciare alla propria vita, pur di non agevolare il nemico?Pur di non aumentare a dismisura il suo potere economico? La risposta verrà da sè.....Buona visione!