L'ho visto non poco tempo fa,ma mi è venuta voglia adesso di metterci l'opinione:Geliza,la piccola protagonista del film,vive in un mondo drogato e desolato;ma per fortuna non è il suo.Lei si rifugia nella sua fervente fentasia fatta di teste di bambole parlanti infilate sulle dita e inspiegabilmente riesce anche a voler bene ad un padre improponibile e ad una madre ubriacona...mi pare che il nostro Terry voglia far passare questo messaggio e cioè che nonostante la solitudine e l'orrore si possa restare essenzialmente bambini,anche se con un enorme sforzo di volontà per chiudere gli occhi sul brutto e concentrarsi sul poco bello che c'è attorno.La rivincita della piccola protagonista sta nel trarre dalle poche persone che ha attorno quel pò di sgangherato bene che c'è e la sua vittoria è quella di trovare una seconda mamma in seguto all'ultimo sfortunato evento del deragliamento d'un treno.Geliza R.si salva in qualche modo,ma non lo spettatore,che rimane incastrato in un mondo capovolto e non è neanche aiutato dal regista che sembra dirgli:"per me è così,poi fai tu..."Gillian quindi aiuta la protagonista a destreggiarsi nella trama,non lo spettetore...questo è secondo me l'aspetto spiazzante della pellicola,che rimane un must per gli amanti di Gilliam...prima vedetelo,poi,se ci riuscite,GUARDATELO...
film insensato e assurdo senza trama. disturbante sì ma certi orrori non si superano con la fantasia, la storia è esagerata e assurda, x rappresentare il potere della fantasia c'erano altri modi...quella trama poteva riassumerla in 30 min.anzikè 2 ore stiracchiate, noiose, spesso irritanti. nella sua assurdità ed esagerazione ho preferito Paura e Delirio a L.Vesgas nel suo rappresentare un'epoca ed una filosofia di vita.
bravissima la piccola protagonista e Jeff Bridges ma x il resto un film da buttare e dimenticare.
Appena visto su consiglio di un amico...beh Tideland non è una storia piacevole...anzi, è piuttosto disturbante, e non mancherà di urtare stomaci deboli o teste benpensanti. Ma allo stesso tempo è innocente, come lo è un bambino, proprio come Jeliza Rose la piccola protagonista di questo film (ottima interpretazione di Jodelle Fernand). Jeliza Rose nel giro di pochi giorni si trova a dover fare i conti con gli aspetti più terribili dell'esistenza (genitori eroinomani, povertà e precarietà dui cui lei non si accorge nemmeno essendovi nata e cresciuta) e per uscirne potrà usare solo la fantasia e la capacità di reinventare il mondo attraverso il gioco. Volutamente eccessivo, tratta temi come la fuga dalla realtà tramite il sogno e la fantasia, il mondo visto attraverso gli occhi dei bambini, la dinamica alto-basso (che in questo caso si esplicita anche come emerso-sommerso), sporcizia e via dicendo. Un gioiellino, ma non è un film per tutti.
...e forse anche più eccessivo. Ma la recitazione è ottima, in modo particolare quella della giovanissima attrice che interpreta Jeliza Rose, la trama prosegue tra fantasie e orrori quotidiani verso un finale roseo un po' prevedibile ma non gratuito.
Stupisce la diversità di trattamento tra il filmone del regista messicano e questo. Forse la macchina di Hollywood riesce ad influenzare anche il pubblico. Sicuramente disturbante, ma comunque bello.