Splendida la regia, i paesaggi e le musiche di Eddie Vedder...Ma il problema per me è proprio il protagonista. Chi non vorrebbe evadere dalla società e dai suoi canoni per avventurarsi nel mezzo del nulla? Il problema è come lo fai. C'è chi lo fa per riscoprire sè stesso e chi lo fa per anticonformismo. Ecco...il ragazzo è un ribelle imbecille, tanta teoria e poca pratica. La soluzione di un'equazione senza aver studiato i principi della matematica. Sbruffone che insegna usando parole non sue e mai sperimentate a persone anche più vecchie di lui. Nobel all'anziano del finale che lo vorrebbe pure adottare pur di fargli capire che quello che sta facendo non è per amore ma per capriccio; che la causa del suo viaggio è uno scheletro dell'armadio e non un desiderio interiore di fondersi con la natura e riscoprire sé stesso. Difatti la natura lo castiga con una bacca (Dostoevskij o Tolstoj ti servono a nulla...a sto punto era meglio il manuale delle giovani marmotte). E per scoprire cosa? Che l'uomo è un essere sociale? Ho preferito di gran lunga la filosofia di Walter Mitty, ovvero partire per esprimere ciò che non hai vissuto ma solo sognato. Citando il Dott. House, il protagonista è una marcio pensatore libero. "Vuoi essere un ribelle? Non fare il figo."
Questo film non può non essere arrivato a certe persone, non è possibile .. L unica spiegazione è che suddette tali persone sono ormai arrivate ad il punto di non ritorno in questa società come i genitori del protagonista... Capolavoro
Interpretazione di Emile Hirsh spettacolare , paesaggi stupendi e musica al top. Sono senza parole, film che una volta iniziato non puoi non finire ,in molti commenti ho letto che secondo molta gente Chris era soltanto un figlio di papà non in grado di prendersi le sue responsabilità , questi sbagliano eccome , Chris non è un nullafacente , Chris....credo sia stata l'unica persona che ha avuto il coraggio di evadere da questa società basata solo sui valori materiali e non morali, società omologata che crede che una camminata in montagna sia molto peggio che una serata in discoteca o un pomeriggio passato a messaggiare col cellulare . Questa società basata sul potere , sulla politica , sui soldi .. quando invece ci dimentichiamo della sobrietà e soprattutto la NATURA. Quella natura che gli sarà fatale ma al tempo stesso pura, che gli permetterà di essere felice , di morire col sorriso . Alla fine capisce anche che : " La felicità è reale solo se condivisa " , in punto di morte ripensa ai suoi genitori ,pensa se loro , come lui , riuscirebbero a vedere quella meravigliosa natura dalla quale è circondato e a non vivere in questa società malata ? Beh , a parer mio, non riuscirebbero perchè il mondo è ormai rovinato e credo non ci sarebbe nessun uomo in grado di fare ciò che ha fatto lui. Io , intanto, nella mia piccolezza , tento a mio modo , di vivere la mia vità con semplicità, accompagnandola a camminate sulle montagne e quindi nella natura , liberi da ogni male , liberi da tutto.
Rispetto il film se penso al fatto che è una storia vera, quindi non si poteva fare molto di più se non raccontare i fatti per come sono andati realmente (o realisticamente).
Se penso però al film in quanto tale, beh, sono rimasto molto deluso.
Ok, bei paesaggi, belle musiche...e bella anche l'idea del messaggio da veicolare agli spettatori. L'idea, si, perché poi questo messaggio non penso arrivi realmente.
Almeno personalmente, visto il finale del film, ho tratto conclusioni che sono esattamente l'opposto di ciò che credevo il film mi avrebbe portato a pensare.
Se volete rifarvi gli occhi, insomma, conviene mettere un bel documentario con annesso cd della vostra musica preferita.
Capolavoro sotto tutti i punti di vista... e con il messaggio finale che credo sia il senso della vita: "la felicità è reale solo se condivisa con qualcuno".