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Milano Palermo - Il ritorno

Opinioni presenti: 52
Media Voto: Media Voto: 4 (4/10)

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Azione e sentimento

(10/10) Voto 10di 10

A me è piaciuto in tutto per convolgimento, azione, ritmo e storia. La scena citata di Montecatini è memorabile per come è stata realizzata. Peccato se ne facciano pochi e che Fragasso sia l'unico vero regista bravo e coraggioso a continuare in questa difficile strada. Dissento totalmente con l'accostamento alle fiction televisive del genere che sono una vera schifezza, non può esistere il confronto.



Paolo, 27 anni, Borgosatollo (BS).




Il ritorno

(10/10) Voto 10di 10

"Milano-Palermo Il ritorno" non ha nulla di televisivo per il semplice fatto che non si sarebbe mai potuta realizzare in tv una storia come questa, dove senza censura televisiva si va finalmente oltre in ogni senso. In totale disaccordo con lei, che forse non vede mai le fiction televisive, spesso puerili, melense e troppo familiari. Qui si palpita con i protagonisti, si sta con loro sullo schermo dall'inizio alla fine. Hanno una vita ben raccontata con problematiche e passioni come le nostre. Vivono di rapporti umani veri e lanciano un messaggio contro la mafia semplice e diretto, senza fare lezioni di storia. Sosteniamo chi sa fare cinema per il cinema e basta con queste provinciali distinsioni sugli attori televisi solo italiana. Noi pubblico, questo sconosciuto per voi critici, vogliamo un cinema così e se gli altri film italiani vanno male è perchè ci annoiano e non comunicano mai nessuna emozione a parte casi rarissimi.



Mirko, 34 anni, San Severo (FG).




Un bel seguito

(10/10) Voto 10di 10

Dopo aver scontato undici anni di detenzione il pentito, ragioniere della mafia Turi Leofonte (Giancarlo Giannini) si prepara per raggiungere l’ultima destinazione all’estero, dove assumerà una nuova identità, ma il figlio del boss morto in carcere, Rocco Scalia (Enrico Lo Verso) divenuto il nuovo capo della famiglia, è deciso a farlo fuori, ma non prima di aver recuperato il denaro sottratto al padre e ora custodito dal pentito in diversi paradisi fiscali all’estero, a tal proposito gli rapiscono il nipotino, portandolo in Sicilia. Sarà compito della squadra del Questore Aggiunto Nino Veneziano (Raoul Bova) e dell’affiatato Ispettore Superiore Remo Matteotti (Ricky Memphis) recuperare il bambino e proteggere il pentito e la figlia (Romina Mondello) dai sanguinari mafiosi. In questo film, sequel di Palermo Milano, “solo andata”(o così prometteva il titolo) Claudio Fragasso mette in scena un viaggio di ritorno verso la Sicilia con pause durante il percorso, ricche di sparatorie e inseguimenti, come quella che avviene alle Terme di Montecatini, al limite del reale. I novantacinque minuti del film, pur se con una trama piuttosto semplice, scorrono in fretta, le scene risultano cariche di tensione, con primi piani sui volti dei bravi protagonisti e panoramiche circolari, sottolineate dalla colonna sonora di Pino Dosaggio con la voce di Poesia Barbara. Nella fase finale il lungometraggio assume connotati western, come nella camminata del gruppo di poliziotti che avanzano imperterriti sulla polverosa strada in mezzo alle aride campagne siciliane, verso la resa dei conti, con tanto di cavalli che appaiono inaspettatamente sul ciglio delle colline e con gli abitanti pronti ad unirsi alla legge, mentre l’ultima inquadratura sullo sguardo del bambino sembra annunciare una continua. Il film è un puro prodotto di intrattenimento, ben fatto ma carente di contenuti culturali veri e propri, se non nell’auspicio della scena finale del popolo che unanime si schiera contro il male, ma che sembra aspettare lo spunto giusto per farlo (l’arrivo dei poliziotti) visto che il male è sempre stato in mezzo a loro. Il personaggio della donna siciliana che tiene in ostaggio il bambino, appare, a causa di una caratterizzazione estrema, quasi finto, se non caricaturale, così come stereotipati e poco realistici sono i costumi dei poliziotti e soprattutto dei mafiosi; ma se questo può aumentare lo spettacolo della pellicola, che ben venga allora, dall’altronde meglio un film “costruito” ma che si lascia guardare, piuttosto che uno eccessivamente realistico e nozionistico che allontana il pubblico dal film.



Cristiano, 29 anni, Siena.




Di Venanzio e i suoi uomini sono tornati

(10/10) Voto 10di 10

Il sequel di “Palermo- Milano sola andata” tratta infatti accuratamente i sentimenti che legano persone coinvolte, direttamente o indirettamente a questioni mafiose. La “macchia” è talvolta descritta in modo irreale: il boss e i suoi mafiosi risparmiano la vita di un poliziotto, consegnandogli un cellulare affinché possa far capire ai suoi amici chi comanda. Da un lato si è scelto di entrare nel sentimentalismo senza crudezza e sdolcinatezza- scelta meritevole di applausi grazie all’ interpretazione dominante di un Bova dall’ aspetto duro e dall’ animo nobile-, dall’ altro lato si è cercato invano di tramutare la pellicole in un “action-movie" americano di ottima qualità: ritmo serrato, atleticità e fisicità dei personaggi. I risultati di questo secondo esperimento sono buoni, non ottimi, colpa di un montaggio raramente adeguato. Nel complesso il film di Fragasso è accettabile. Il talento della coppia Giannini-Bova è indiscutibile; E. Lo Verso, tornato al grande schermo, avrebbe dovuto imprimere più pathos al suo personaggio, lavorando su un linguaggio più dialettale e meno forbito; i baby- attori, impegnati rispettivamente nel ruolo di aspirante mafioso e di autistico, si sono comportati in maniera egregia; il resto degli interpreti, imprigionati in convulse vicende personali, è stato offuscato dalla padronanza scenica di Bova.



Davide, 16 anni, Reggio Calabria.




ottimo film d' azione

(10/10) Voto 10di 10

quasi sempre la prima serie di un film ha più successo della seconda, probabilmente palermo milano solo andata è stato un film più coinvolgente poichè aveva una trama più avvincente. comunque a me è piaciuto, gli attori criticati poichè proveninti dalla tv sono stati bravissimi (come sempre), inoltre ci sono state delle scene di sparatorie emozionanti.. secondo me è stato un gran bel film d'azione. (soldi spesi bene)



Vince, 16 anni, Firenze (FI).





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