American Psycho è l’adattamento abbastanza infedele dell’omonimo libro best seller di B. E. Ellis. La trama è abbastanza nota, P. Bateman la mattina lavora a Wall Street, di sera accoppa tutti quelli che gli stanno più o meno sulle scatole. A differenza di quello che si comprende leggendo il libro, nel film non si riescono a cogliere bene moli aspetti che hanno fatto diventare American Psycho un romanzo di successo. Nel film non c’è tempo per rendere chiara l’ambientazione e lo stile di vita degli “yuppies” di Wall Street, per ciò non si comprende nemmeno le motivazioni di certi avvenimenti, tra cui la stessa pazzia del protagonista. I personaggi di contorno, soprattutto quelli femminili sono troppo superficiali. Gli attori e le attrici sono inadatti, tranne forse il protagonista. Sicuramente American Psycho era un libro difficile da sceneggiare, però non è detto che da un romanzo di successo bisogna per forza tirare fuori un film!
Di film ne ho visti davvero molti; classici intramontabili, must, produzioni underground, commerciali e devo dire, senza sfrenato entusiasmo, che il film mi è piaciuto. Il paragone con il libro non bisognerebbe farlo (il film è solamente ispirato al libro) ma il paragone con altri film si può benissimo fare; American Psycho si guadagna i suoi 8 punti su una scala da 0 a 10 e posso tranquillamente affermare che è migliore del 90% dei film che circolano adesso.
QUesto film è talmente brutto da essere geniale...
gli sceneggiatori spero siano finiti in disgrazia lavorativa... e chi ha dato un voto superiore allo 0 merita di non prendere la pensione in quanto ha il cervello di un insetto con problemi mentali.
Non più mostri o serial killer motivati! Ora è questo il nuovo orrore cinematografico generato dal marketing, dal caos, dalla bramosia del possedere e dall'immagine. La devastazione mentale provocata dal confronto con la complessa società contemporanea. Il compito di questo film è chiaro: "shockare"!
Tuttavia merita solo un 6, poichè non reggerebbe il minimo contronto con chi, del genere, ha fatto un cult: "Fight Club" 1999 e "Requiem for a dream" 2000.