Di tutto e di più in questo film:La solitudine di un uomo al cosptto dello Stato,che prima lo usa e poi lo dimentica.Poi la sua fragilità,la sua pazzia unita al suo orgoglio.Il finale,quello vero,è inevitabile,ed è questo il messaggio che rimane per sempre.Servirà a noi comuni mortali?Ianna
Non mi sono documentato su quanto fosse reale e quanto sia stato montato per esigenze cinematografiche. Certo è che la mente umana è davvero fragile come il vetro. La paura della morte non si riesce a gestire. Un bel film, poco conosciuto ma molto utile. Bravissimo David Coco, un attore che non conoscevo affatto, sempre grande Sperandeo nel ruolo che più gli si addice, forse l'unico.
Quella che viene raccontata in questo film non è solo la storia di un uomo, ma è la rappresentazione di un modo di vivere, di pensare, di "essere", molto diffuso in Sicilia e che il personaggio di Sperandeo esemplifica in tutto e per tutto. Per questo personaggio, chi tradisce gli "ideali" mafiosi "è" pazzo...(non è uno che viene "preso per pazzo"). Un sistema altamente malato, non riconosce in sè la patologia, ma l'attribuisce a chi è "diverso". Le strutture sanitarie dello Stato colluse con la mafia adoperano l'elettroshock per "curare" chi è "diverso", chi non si confà alla logica dell'appartenenza. La mafia e lo Stato non sono due organismi in lotta antagonistica, come ci fanno credere. E questo film ha il merito di smentire questo "dogma". Lo dico da siciliano: E' meglio essere presi per pazzi che essere schiavi di gente folle!!
poche cose da dire.un film magistralmente girato e interpretato.un prodotto italiano di altissima qualità ai livelli de "i cento passi".assolutamente da vedere.
Non ci poteva essere titolo più azzeccato. Viene mostrata la fragilità dell'animo umano: da commettere degli omicidi per essere come gli altri, fino a rischiare la propria vita per redimersi delle proprie colpe.