“fu così che cominciò la guerra nell’aria.
gli uomini presero a cavalcare i turbini di vento,
ad ammazzarsi, e caddero come arcangeli.
e dal cielo piovvero eroi sulla terra attonita”.
h.g. wells......
il bellissimo film di tony bill racconta con toni affascinanti e vecchio stile un momento particolarissimo della grande guerra: il primo uso dei biplani, fragili quanto letali macchine di morte volanti, in un conflitto di enorme portata, trasformando così, in splendide ed emozionanti immagini cinematografiche le struggenti parole di h.g. wells.
opera corale di grande impatto visivo, coinvolgente e mozzafiato, storia di amicizia, amore, eroismo, onore e perdita dell’innocenza, flyboys mescola i temi tipici del war-movie, azione, spettacolari combattimenti aerei (realizzati nel modo più realistico possibile, senza ricorrere a patinati effetti digitali) cameratismo e spirito di sacrificio, intrecciandoli con altri più intimisti e romantici. incorniciate dalla tragica verità storica, emergono le piccole (ma non meno importanti) vicende personali dei protagonisti, sui quali “si libra”, una spanna sopra tutti, il silenzioso carisma di james franco.
Finalmente un film dove non devo concentrarmi troppo per seguirlo e cogliere tutti i particolari, ma al contempo ben girato.
Bellissime le scene di volo, topo quella con lo Zepelin, azzeccata anche la storia d'amore.
Anche se poco realistico e cmq bello vedere che il film promuove lealtà, coraggio e valori, in un mondo oggi dove ormai si sta perdendo tutto.
Per chi faceva il saputone dicendo che gli aerei nella prima guerra mondiale nn esistevano:
Tra il 1914 e il 1918 nacquero moltissimi modelli di biplani destinati inizialmente a compiti di ricognizione, nei quali il nuovo mezzo eccelleva su tutti i precedenti. In seguito i piloti iniziarono a lanciare delle bombe a mano sul nemico in quello che può essere definito l'antenato del bombardamento tattico. La naturale risposta fu di dotare i propri piloti di mitragliatrici con cui sparare ai velivoli nemici per impedirgli di attaccare le proprie linee, dando vita agli aerei da caccia.
Considerando la scarsità di film bellici ed in particolare sulla Grande Guerra del 1914-1918, il film si presenta onesto e reale e non senza qualche spunto 'cavalleresco', tipico di quell'epoca. Fedele la ricostruzione d'epoca sia dei caccia Nieuport francesi che dei Fokker Dr.1 tedeschi, ma da appassionato non posso fare a meno di sottolineare che questi ultimi (i Fokker Dr.1 per l'appunto) non erano così numerosi e in ogni caso non sono mai stati la maggioranza nelle squadriglie tedesche, essendo più numerosi i biplani Fokker DVII, gli Albatross ecc. Anche gli Spad, pur numerosi negli squadroni francesi, non si vedono per tutta la durata del film, che tutto sommato resta comunque una sana ricostruzione bellica.
davvero bello...devo ammettere che non me l'aspettavo...e pensare che non volevo nemmeno andare a vederlo. Pensavo che avrei visto un film noioso, pesante, ripetitivo (vista anche la durata di più di 2 ore), ma non è stato così: l'alternanza tra scene di guerra e la storia d'amore del protagonista l'ha reso un film piacevole e scorrevole (non ho mai guardato l'orologio, cosa che faccio quasi sempre quando guardo un film). Riguardo a Jean Reno, ritengo che la sua interpretazione sia stata pressochè perfetta, riuscendo a dare carattere al suo personaggio, benchè secondario. Personaggio preferito: Cassidy, il capo squadriglia, ottimamente interpretato da Martin Henderson, che è riuscito a dare un'inaspettato spessore psicologico al personaggio, più di quanto abbia fatto Franco, benchè fosse il protagonista.
Davvero un bel film, non gli do 10 solo per l'interpretazione di Franco, che si deve ancora abituare ad un ruolo centrale.
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(7/10)
