Charles Laughton è un famoso attore che ha fatto decine di films. In veste di regista ha girato una sola pellicola: La morte corre sul fiume. Un solo film ma un capolavoro assoluto. Protagonista è Robert Mitchum nei panni di un predicatore che in realtà sposa donne per poi ucciderle e accaparrarsene le ricchezze. Quando in prigione incontra il marito condannato a morte di una vedova, va a trovarla per cercare il malloppo di una rapina custodito gelosamente dai due figli. La recitazione è eccezionale e la sua parte è davvero terrificante. Nel film la questione religiosa fa da contorno a tutti i personaggi, mentre il predicatore Harry Powell interpretato da Robert Mitchum che dovrebbe essere il vero uomo di fede, invece è un assassino, blasfemo, imbroglione, bugiardo, corrotto, peccatore, violento, psicopatico e chi più ne ha più ne metta. Il film è bellissimo, carico di tensione, drammatico ma anche ironico in certe sequenze. Un film da non perdere assolutamente.
Film pazzesco, opera prima e ultima di Charles Laughton che mescola noir, favola a tinte cupe ed espressionismo tedesco risultando così uno dei pochi film veramente unici della storia del cinema. I momenti visionari non si contano: nonostante la pellicola sia ambientata nel profondo della provincia americana, rifugge da ogni sorta di realismo. Robert Mitchum interpreta il ruolo che vale un'intera carriera, nei panni del reverendo assassino che sposa una vedova (Shelley Winters, pure lei grandissima) per mettere le mani sui soldi che il marito di lei affidò ai figlioletti prima di essere giustiziato. La tensione si taglia col coltello, l'illuminazione contrastata fa a pezzi gli ambienti e trasforma una camera da letto in una cripta, una cantina in una stanza degli orrori. I due bambini in fuga si rifugeranno infine presso un'anziana donna, interpretata dall'ex regina del muto Lillian Gish, che come un angelo vendicatore si metterà fra loro e il predicatore pazzo in un climax di sconvolgente bellezza. Capolavoro.
ne avevo sentito parlare come di un film innovativo e "non capito" ai tempi...Be a distanza di 50 anni posso dire che si tratta di un film "moderno", una storia di violenze di un falso predicatore ladro e l'innocenza poi ammantata con una sorta di fiaba dei due bimbi che fuggono dal "mostro" (un super Mitchum). Spicca l'uso del chiaro scuro (il film è in b/n) e delle riprese dall'alto...Molte trovate poi riprese in altri film: il love/hate tatuato sulle nocche del predicatore Mitchum e l'omicidio della madre dei piccoli poi gettata nel fiume dentro la sua macchina con i capelli della morta che fluttuano nella corrente...Degno di attenzione anche l'isteria del popolino del villaggio prima ammansito dalle prediche di Mitchum poi sobillato al linciaggio quando è stato riconosciuto colpevole. Da riscoprire Voto 8
Trovo straordinario Robert Mitchum.Solo lui poteva rendere al meglio il personaggio del falso predicatore di questo film che,per certi versi,ha qualche analogia con il bellissimo Promontorio Della Paura.
Il film oltrechè su Mitchum,si poggia tutto sulla recitazione dei 2 fratellini davvero credibili e bravi.Shelley Winters,come in Lolita di Kubrik,nel ruolo della madre svagata,ingenua e perdente.
Non un capolavoro,ma un film più che decente.