Titolo internazionale Manslaughter (omicidio colposo) ancor più crudo della sarcastica traduzione italiana racconta di un professore universitario oltre i quaranta con ideologie filo-terroristiche mai tramontate ma molto amato dai suoi studenti. Carsten il suo nome, ha una relazione extraconiugale con Pil una sua ex-studentessa, attivista di sinistra estrema, in cui vede un riflesso dei propri ideali mai sopiti. Durante un azione dimostratrice di stampo terroristico che Pil intraprende insieme a due compagni, rimane ucciso un poliziotto. E’ l’evento scatenante di tutto il film che sconvolge la vita di Carsten. Dopo di ciò niente sarà più uguale a prima. Pil e i due complici vengono arrestati, e venendo allo scoperto la relazione con la sua studentessa a quel punto Carsten lascia la moglie la cui relazione era già logora, senza più ideali, senza aspettative e nessun sogno condiviso, per stare accanto a Pil andandola a trovare in carcere. Reietto dalla società perde il lavoro. Lei gli confessa di essere la diretta responsabile dell’omicidio del poliziotto, ma Carsten la convince, mettendo al primo posto l’amore e la passione per Pil, a dichiararsi innocente e di stringere i denti fino al termine del processo che si conclude con una sentenza di assoluzione per i tre attivisti per l’impossibilità di risalire al colpevole. Da quel momento Pil e Carsten vanno a vivere insieme, ma la sicurezza, con cui Carsten convince Pil a non confessare inducendola a pensare che i sensi di colpa sarebbero diminuiti piano piano con il tempo fino a scomparire, alla fine svanisce. Da allora i rinfacciamenti continui delle scelte e dei tragici errori operati causeranno rimorsi, rimpianti e sensi di colpa dei protagonisti e non li abbandoneranno più fino a distruggere il loro rapporto ed allontanandoli per sempre.Carsten tenta il riscatto della coscienza dapprima tentando di convincere Pil a confessare, poi al diniego riferendo alla Polizia quanto di sua conoscenza circa la verità a suo tempo confessatagli da Pil, poi cercando di ricontattare sua moglie e la famiglia del poliziotto ucciso per chiedere perdono, ma è troppo tardi. Tutto precipita nella vita di Carsten come nell’immagine metaforica del parapendio in fiamme che sogna. Gli innocenti” è un film realistico, ma duro e scomodo, che chiama in causa direttamente la coscienza degli spettatori combattuti tra il riconoscimento della passione ed il tenace raggiungimento dei propri ideali ed il perseguimento della verità oggettiva al di la degli interessi egoistici dettati dal proprio interesse personale. Sono in discussione in realtà questioni di carattere etico e sociale che vanno dalla responsabilità individuale dei propri valori. Interpretazione magistrale e grandissima prova di Jesper Christensen, che ci rende perfettamente partecipi della disperata angoscia che lo attanaglia in tutte le fasi del film. La fotografia decisamente naturalistica come un quadro di Caravaggio è volutamente scura e cupa ma intensa.
Film psicologico del registra danese Per Fly che nella prima parte del film racconta il sostegno morale e la decisione da parte del docente universitario Carsten di coprire l'omicidio compiuto dalla propria amante Pil durante un'azione di boicotaggio contro una fabbrica di materiale bellico. Nonostante la donna sia colta dai crescenti rimorsi viene persuasa dal professore e di conseguenza riesce ad uscire di prigione per mancanza di prove. Nella seconda parte mentre la donna dimentica progressivamente l'accaduto l'uomo viene colto dai sensi di colpa a tal punto da rovinare il suo rapporto con la ragazza
Io invece ho trovato molto deludente la figura di Pil sia come personaggio (troppo sciocchina, superficiale, inconsistente e vigliacca) sia come interpretazione (poco convincente nel rappresentare il tormento interiore che, malgrado la leggerezza, deve avere provato, e un po' insulsa). Il film è comunque interessante, sembra cinico ma è forse solo la realtà. Interessante anche il disegno della crisi dell' uomo ultra cinquantenne.
Molto bello...come i precendenti...davvero complimentoni ai registi nordici che fanno smepre dle bene...L’unico difetto è il ritmo, davvero troppo lento...ma vale la pena vederlo!