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Nero bifamiliare

Opinioni presenti: 18
Media Voto: Media Voto: 5.5 (5.5/10)

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i vicini di casa

(5/10) Voto 5di 10

Nero Bifamiliare è il classico film minore impreziosito da una sua dignità per la buona volontà di voler raccontare una storia. Di solito questi film che partono timidi e con un budget non proprio faraonico, sono dettati dalla buona volontà del regista ( Federico Zampaglione, marito della Gerini, alla prima prova registica e fondatore del gruppo musicale i Tiro Mancino, autori delle musiche ) di raccontare una storia che sente propria e quella magari di un attore o attrice ( nel caso specifico la Gerini ) di eseguire una parte diversa dal solito in un film senza troppe ansie di riscontro al botteghino, permettendo di esprimersi liberamente. Zampaglione prende i classici canoni dell'ossessione per chi può, essendo un tuo limitrofo, interferire e distruggere la tua vita, la porta ai limiti estremi permettendosi di inserire delle scene simil oniriche da viaggio trip. Ossessione del non dormire tranquilli, difficoltà di costruire visto il pericolo vicino e costante, disagio per giustificarsi con amici e parenti (a questo proposito è molto bello vedere Cinzia Leone, che fa la madre di lei, sulle scene in una parte nevrotica nicotino-dipendente quasi ad esorcizzare i ricordi della terribile malattia realmente subita) sono degli step sempre più marcati man mano che la pellicola scorre. Varia umanità scorre sullo schermo, purtroppo con poca fantasia di caratterizzazione e senza troppe diversità di situazione (il portiere che legge i fumetti pornografici con davanti un serio periodico che sa tutto quasi fosse un oracolo continuamente interpellato, gli amici coatti e sbruffoni, i vicini trucidi con segreti che hanno dialoghi al limite dell'orripilante con una realtà di fondo che intuiamo abbastanza alla svelta sin dallle prime schermaglie),oppure ai limiti della paranoia abbastanza gratuita e poco affascinante(come il medico ossessionato dagli insetti). Il senso della corrosione da paranoia viene visivamente dettato da un abbruttimento fisico di Vittorio (un Luca Lionello in parte, presente anche in Sangue-la morte non esiste, guarda caso un altro film con delle zanzare citate) che cerca di nascondersi alla vista, contrapposto a quello della Gerini che cerca di mantenere un stato di bellezza apparente per non rovinare una facciata di fronte al mondo. La Gerini tra l'altro si concede a degli strip sensuali e provocanti, con della lingerie di grande impegno da portare solo avendo un fisico adeguato, fisico che lei concede alla vista senza problemi sia in versione costume da bagno che minigonna stratosferica. Il film è ambientato durante i mondiali di calcio del 2006 per uno scopo ben preciso e non solo per comoda celebrazione verso lo spettatore che si identifica affettivamente subito con l'avvenimento, ha un suo preciso fine, riuscendo a trovare un escamotage di effetto e di sorpresa. Questi film sono delle piccole coraggiose ricerche di boccate di ossigeno, che potrebbero avere una maggiore valenza se si proponessero in maniera meno pasticciona.



Pietro, 42 anni, Gessate (MI).




carino

(7/10) Voto 7di 10

il filmetto mi è piaciuto nel complesso.forse andavano sviluppati di piu' i personaggi secondari che mi sembravano avere piu' charme dei principali a volte.alcuni sono apparsi e scomparsi lasciando qualche domanda tipo ma la segretaria e la vicina che voce avevano mi rimarra' questo dilemma.lionello ha faccia come si dice e cattura lo schermo la regia mi è parsa buona anche se la trama era un po..cosi'.pero' si lascia guardare



Manu, 38 anni, Firenze.




scadente

(4/10) Voto 4di 10

Dimenticherò velocemente questo Nero bifamiliare. Così come il titolo anche il film è bi. Bidimensionale. Manca una dimensione registica infatti. è girato come un videoclip con riprese prevedibili e mai davvero originali. I personaggi sono macchiettistici anch'essi schiacciati su un'unica dimensione. Tutto, dai dialoghi ai personaggi è teso a ad arrivare alla fine della storia, ma è un processo meccanico. Strappa sorrisi, ma non emoziona mai. Il cast non è malvagio. Menzione per il protagonista e per la Leone utilizzata però a mo' di sketch. La Gerini non regge molto la recitazione. La sua presenza fisica (le gambe, che infatti sono la parte più inquadrata) gioca ancora un ruolo predominante. Peccato che ha il classico volto che fa immaginare già come sarà in vecchiaia. purtroppo questo film è un po' il festival del luogo comune. Si segue e non annoia perchè gratifica lo spettatore con rassicuranti stereotipi anche nei dialoghi e nelle battute e con una buona dosa di banale voyerismo televisivo. Ma il giudizio è scarso.



Fionide, 36 anni, Roma.




senza infamia e senza lode..ma si puo' vedere..

(7/10) Voto 7di 10

il film non mi è dispiaciuto,anche se mi asettavo qualcosina in piu'.mi è piaciuta molto ilaria cramerotti che è stata nel film poco ma è stata davvero simpatica ne suo personaggio burino.simpatico anche max giusti.molto spontaneo.la gerini mi è piaciuta a tratti.lionello luca molto carismatico secondo me.mi ha attratto particolarmente la segrataria.crisula stafida.poche apparizioni.non dice una parola.eppure buca.con il corpo che si ritrova e una faccia dal carisma raro.mitico ernesto maiex e pure cinzia leone,una botta di vita nel film.trama scialba.regia buona.



Chiara, 34 anni, Roma.




Povera Italia

(2/10) Voto 2di 10

Zampaglione dimostra tutto il suo poco talento e la presunzione tutta italiana di fare un mestiere che non è il suo. Peraltro cosa che fanno notoriamente firmando una regia fatta da registi minori che non compaiono alla maniera di ligabue. Ma in piena crisi del cinema italiano chi finanzia certi obrobri?



Andrea, 33 anni, Cagliari (CA).





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