Alla fine del film le lacrime che appannavano i miei occhi,scivolavano giù per le guance.
Tutta la tensione accumulata, si scioglieva.
Così il senso di colpa della protagonista, si trasfomava in accettazione della perdita dei suoi cari e perdono per
il colpevole.Da vedere,drammatico e crudo con un finale di malinconica speranza.
Ovvero dove può arrivare una donna dilaniata dai sensi di colpa e dal dolore per la scomparsa dei suoi affetti più cari...
Film crudo e struggente, in un paio di scene il dolore della protagonista è talmente forte da uscire dallo schermo e raggiungerti come un pugno allo stomaco...
Un dei rari film in cui la recitazione non è finzione...
Tutto inizia come ogni maledetta puntata del giovedì sera di Canale 5, una donna che spia le persone attraverso delle telecamere di sorveglianza disposte in un quartiere della periferia scozzese. Ma questo film è molto di più, perché inspiegabilmente un evento fa prendere una piega particolare al film. Si abbandona man mano la parte leggera del vouyerismo per passare ad una vera e propria fissazione verso qualcosa o qualcuno che ha colpito la donna. Il dramma incalza lentamente per poi esplodere sul finale, che è a dir poco sbalorditivo, ricco di suspence e lodevole.
Un bel verismo cinematografico (ambientazioni molto simili a Trainspotting) di stampo scozzese fatto di periferie sub-urbane, occhi elettronici e varia umanità. Ha solo un grosso difetto, il preambolo ammantato con una sorta di mistero è un po' troppo lungo nel dipanarsi e la conclusione risulta scontata. Il "cattivo" alla fin fine è un poveraccio e la disperazione e i sensi di colpa della protagonista traspaiono solo alla fine, nel resto del film il vero protagonista e l'occhio elettronico freddo che scruta la città. Non banale ma neanche un capolavoro. Voto 6.