Spero che questo film abbia raccontato ai miei alunni come era il mondo quando ancora non erano nati. Soprattutto spero che abbia insegnato loro chi era Nelson Mandela, un uomo che ha lottato servendosi solo del suo sorriso e del suo silenzio. Non occorrono armi per vincere una guerra, Mandela e altri con lui ce l'hanno insegnato. In questi giorni il mondo intero gli ha reso omaggio e nella nostra semplicità lo abbiamo fatto anche noi in classe. Spero che questo seme messo nel cuore dei miei alunni, ancora adolescenti frizzanti, curiosi e con tanta voglia di crescere, germogli in tutta la sua grandezza quando saranno grandi. Grazie Madiba, il tuo esempio non verrà mai dimenticato.
un film che si lascia seguire, certo.
Eppure, oltre l'essere un prodotto ben confezionato, non rimane molto per far si che questa pellicola rimanga nella memoria.
I personaggi sono prevedibili e superficiali: il protagonista, che da piccolo giocava con l'amico nero e poi da grande nutre dubbi sulla giustezza dell'apartheid, la moglie ignorante e razzista.. per non parlare di Mandela, che sembra un saggio filosofo pluri-laureato che produce petali di rosa al posto delle parole.
I personaggi non sono realistici, ma piuttosto dei "contenitori" di punto di vista, di opinioni sulla faccenda.
Quindi il film in se non va strettamente interpretato come una storia vera, come vuole far credere.
La scelta di idealizzare Mandela, tuttavia, è azzeccata, in quanto il ruolo di Mandela nella lotta contro l'apartheid è stata più efficace proprio quando lui era in prigione, impossibilitato a compiere qualsiasi azione,.. non più persona quindi, ma simbolo stesso del "sud Africa nero" prigioniero dei bianchi.
Il regista cerca di copiare lo stile di Spielberg per realizzare un film sentimentale e ovattato, che ruota attorno al carisma di Mandela per costruire una storia banale. Decisamente Hollywoodiano, potete vederlo se non sapete che film noleggiare per il vostro cine-salotto del martedì, niente di più.
Ho visto il film e mi é piaciuto...sebbene apprendo qui che ci sono forti dubbi sul fatto che sia una storia realmente accaduta come viene presentata dal regista...ho letto l'opinione di questo Gabriele di Catania....mi piacerebbe che vivesse per un solo giorno quello che ha vissuto Mandela, o tutti i neri che hanno dovuto subire soprusi raziali in America (ad Albany o ad Atlanta ad esempio ai tempi della lotta di Martin Luther King)....sei un ignorante fascista
le idee aberranti del "signore di Catania" circa razze che hanno "civilizzato " poveri selvaggi e ingiustamente vessate nonostante ciò....
Vessate quando detengono il 90% delle risorse economiche mondiali, mah... Da brividi... Da restare basiti. La dimostrazione che parlare di razzismo in un film, pur con tutti i suoi limiti, purtroppo non è un anacronismo
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(7.5/10)
