Ottimo film: ben recitato, ben diretto e ben sceneggiato. E anche dei bulli si vedono le fragilità, com'è ovvio essendo dei bulli. Invece le fragilità dei protagonisti si rivelano una forza autentica. La potenza e l'innocenza di amicizia e fantasia creano uno shock tale al momento della tragedia, che mi rifiuto di considerarla definitiva. E se un appunto devo muovere al film (il libro non l'ho letto) è proprio quello di fermarsi davanti alla tragedia stessa, costruendo un finale accettabile, ma decisamente troppo debole per la grande intensità emotiva che aveva smosso prima. Il ponte che Jess costruisce mi sta bene, mi sta bene la sua rivolta e la sua risposta nella riaffermazione dell'amicizia e della fantasia rivolta a chi vive, nella fattispecie rivolta alla sua sorellina, ma manca un ponte ancora più profondo, che il film aveva il dovere "estetico", artistico cioè, di dare. E invece non ha fatto, probabilmente perché non era nelle corde degli autori. Sto parlando della risposta poetica, e quindi assolutamente reale, al lutto ed alla sofferenza estrema della perdita che ogni essere umano è destinato a provare. Per questo avrei visto volentieri un'ultima scena a Terabithia, sobria ma intensa, tra lui e Leslie. In mancanza di questa potrò aggiungere solo una dedica al mio prossimo libro: "Per Leslie, che vive a Terabithia".
Chi ha scritto l'eventuale libro o la scenegiatura da cui è tratto questo film, sarebbe da mandare in analisi coatta, solo un sadico può fare morire improvvisamente la protagonista a cui bambini e adulti si erano affezionati, ma la cosa macabra è che la notizia viene data e presa con una tranquillità inaudita da parte degli altri protagonisti...folle.
p.s. ho visto centinaia di film horror e fantasy, ma non mi ero mai disgustato come con questo film.....per bambini...!!
Raramente mi capita di coinvolgermi, emozionarmi e commouovermi così per un film. Raramente i preadolscenti vengono descritti così come veramente sono. Mentre lo guardavo mi scorrevano davanti i volti dei tanti ragazzi/e della scuola media in cui insegno da 20 anni.
Veri i ragazzi, veri i sentimenti, vere le reazioni che hanno. Con una certezza: la morte non è la fine di tutto. Al di là di essa ci aspetta Qualcuno che ci ama da sempre.
Sono d'accordo con precedenti recensioni. Non si tratta di un film fantasy, o , meglio, la parte "fantasy" è solo un pretesto per raccontare, con il taglio del dramma familiare, la quotidianità di ragazzi in chiara difficoltà a stare "dentro" alla vita...SPOILER! Infatti la protagonista ne uscirà ben presto definitivamente.
Mia figlia che ha 11 anni ha pianto tutta la sera anche dopo la fine del film. In effetti è difficile non tirar fuori i fazzoletti. Bravissimi i due giovani attori, soprattutto la ragazzina, molto espressiva e di talento. Da vedere ma non è un film per bambini!
In Italia si stenta a riconoscere alla cinematografia per ragazzi quella dignita' di genere che invece e' universalmente accettata ovunque negli altri paesi. Da noi non solo non si producono film di qualita' per ragazzi ma per uno strano stereotipo ormai saldamente consolidato, si tende a pensare che i nostri figli, nella fascia di eta' 6-16 anni, altro non abbiano da vedere che film di animazione, generi di evasione, colossal fantascientifici in cui i messaggi positivi siano molto accessibili e chiari e soprattutto inseriti tra le pieghe di un racconto semplice e sostanzialmente moralistico, in cui il buono, contrapposto al cattivo, vince sempre e comunque.
Se salta questo schema di base si pensa che il film non sia adatto ai ragazzi.
Alcuni commenti criticano il riferimento alla morte che nel film viene fatto, come se la morte fosse qualcosa di veramente estraneo al mondo dei ragazzi e dei bambini. Chi invece ha dei figli in quella fascia di eta' riconosce che il tema e' trattato meravigliosamente perche' ogni bambino sente e vive questa dimensione umana.
Un ponte per Terabithia e' un grande film per ragazzi, fatto per loro, al loro mondo dedicato e da loro interpretato. Se le agenzie di distribuzione italiane hanno fatto un uso distorto dei trailer pubblicizzando dei contenuti che non ci sono e deludendo per questo molti spettatori, la colpa non e' certo della pellicola quanto, direi, di un certo nostro gusto stereotipato che ci invita al cinema con la famiglia solo per divagarci.
Tutti i paesi del mondo producono film per ragazzi molto seri e molto "mattoni", forse i piu' anziani di noi ricordano quando la televisione riusciva a trasmetterne ancora qualcuno, soprattutto scandinavi, tedeschi, polacchi, cechi e russi. Il fatto che noi non riusciamo piu' ad apprezzarli testimonia quanto la nostra sensibilita' si sia assueffatta a certe monotone proposte commerciali.