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Mari del sud

Opinioni presenti: 9
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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bello

(8/10) Voto 8di 10

commedia carina e divertente, con un alone "americano" nella sceneggiatura, bellissima la abrill e bravo Abatantuono



andrea, 37 anni, SV.




complimenti

(6/10) Voto 6di 10

Esistono purtroppo nel mercato italiano pellicole che, per cattiva pubblicità o pessima distribuzione o più semplicemente per sfiducia del pubblico, escono nel quasi completo anonimato.Pellicole deliziose come Mari del sud.Credo che due cose ricorderò piacevolmente di questo film: la maschera grottesca di Abatantuono e la ferrea sceneggiatura che incalza minuto dopo minuto.Non è semplice per il nostro cinema, coì poco abituato a scrivere film ingegnosi, di creare una serie di eventi tragi-comici che ti coinvolgono e ti trascinano per tutta la pellicola. Una sceneggiatura valida anche se per un film "leggero". Un piccolo gioiello di incastri di storie e personaggi che ha poco da invidiare dalle trame hollywoodiane.Il tutto farcito di un protagonista che va al di là degli schemi e supera di gran lunga le qualità recitative di tanti suoi colleghi pseudo-impegnati.Il film non è certo un capolavoro ma ci rende felice e spensierati: insomma ci lascia qualcosa dentro anche se solo l'eco di una risata.Un film surreale e a tratti poetico e un tema profondo anche se preso con estremema leggerezza, un tema sul quale possiamo fermarci a riflettere anche dai pochi spunti forniti dal film.La povertà è qualcosa che ti porta a vivere nell'ombra, a non sentirti degno d far parte di una società fatta di prodotti bufala venduti in tv o per corrispondenza.Una famiglia rovinata dove nel dramma però e più facile vivere emozioni forti e scoprire sentimenti per una qualche abitudine dimenticati, sentimenti come l'amore per il proprio partner.Godiamoci Mari del sud e tra una risata e l'altra andiamo a riflettere sulle tematiche offerte fra le righe.



Matteo, 26 anni, Roma.




La mano di Blake

(6/10) Voto 6di 10

La commedia diretta da Marcello Cesena rientra in quel filone di filmografia leggera che dagli anni novanta ha già dato diversi prodotti interessanti come "Asini" o "Figli di Annibale" o il dimenticato "Consigli per gli acquisti" di Baldoni. La caratteristica comune di queste produzioni è nella sintesi di una buona - alle volte ottima - qualità tecnica del film con il livello alto delle sceneggiature e del plot. Questo genere di commedie rappresenta quindi, secondo me, il migliore controcanto alla debordante produzione "vacanziera" o agli ammiccamenti al trash e ai massimalismi generazionali così di moda negli ultimi anni. Magari sono proprio questi film, che non sembrano avere grande confidenza con il botteghino, a rappresentare meglio la commedia all'italiana in questo periodo. Tornando a "Mari del sud", il riferimento che mi sembra di cogliere lungo il dipanarsi della vacanza virtuale di Abatantuono e famiglia è quello ai classici di Blake Edwards. Già nella grafica dei titoli di testa sono evidenti i citazionismi, che del resto non sono nuovi a Cesena e all'esperienza dei Bronkovitz, presi dalla sofisticated comedy. Il plot, poi, segue lo schema della commedia degli equivoci con i tempi equilibrati e senza residui o sbavature, come per esempio nel modello di "Hollywood party" o in quello di "Ten" nei quali i tempi sono scanditi da momenti di rottura "catastrofici", che nel film sono la spedizione notturna al supermercato o l'allucinazione del protagonista e l'allagamento della cantina. La regia si sbizarrisce proprio in questi momenti che possono ricordare anche alcune delle scene più rocambolesche di Cluzot.Su questa impalcatura drammatica si muovono delle sceneggiature non banali che spandono ironie su un certo rampantismo e su una certa fatuità dei convenzionalismi della società dell'immagine e della piccola borghesia di sempre. Tutto questo viene arricchito, infine, da interpretazioni di ottimo livello tra le quali mi piace segnalare la partecipazione-cammeo di Nando Gazzolo e Giuliana Calandra. Certo, si tratta di un film leggero e di puro intrattenimento ma il mio giudizio è sicuramente buono.Rodolfo Costa



Rodolfo, 33 anni, Pagani.




spensieratezza

(6/10) Voto 6di 10

beh almeno il film mi ha fatto passare due orette allegre..non era eccezziunale veramente però era carino..forse mi aspettavo qualcosa più stile Stefano Benni, ma d'altronde i Bronkovitz recitavano testi di Benni...ma non sono Benni..comunque alcune trovate del film sono fantastiche..specie il frutto tropicale...o la scena del cane che entra nella casa "vuota....;o la scena all'aeroporto...veramente spassose..gli attori veramente "giusti " per le parti..un neo??a volte l' attrice spagnola non si capiva...magari un doppiaggio con una italaiana o una presa diretta??



nicola, 33 anni, cagliari.





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