Mi è capitato per caso di vedere questo film, e devo dire che sono stato favorevolmente colpito. Un film piacevole, leggero, ma ben congegnato, con momenti molto spassosi. Film sicuramente poco pubblicizzato e conosciuto, ma che è molto più di qualità dei cine-panettoni e cine-estivi, molto ben pubblicizzati e seguiti, ma che dicono poco o niente, e vivono sulle solite storie trite e ritrite. Complimenti in particolare ad Abatantuono, ma anche al resto del cast, che si dimostra all'altezza.
La commedia diretta da Marcello Cesena rientra in quel filone di filmografia leggera che dagli anni novanta ha già dato diversi prodotti interessanti come "Asini" o "Figli di Annibale" o il dimenticato "Consigli per gli acquisti" di Baldoni. La caratteristica comune di queste produzioni è nella sintesi di una buona - alle volte ottima - qualità tecnica del film con il livello alto delle sceneggiature e del plot. Questo genere di commedie rappresenta quindi, secondo me, il migliore controcanto alla debordante produzione "vacanziera" o agli ammiccamenti al trash e ai massimalismi generazionali così di moda negli ultimi anni. Magari sono proprio questi film, che non sembrano avere grande confidenza con il botteghino, a rappresentare meglio la commedia all'italiana in questo periodo. Tornando a "Mari del sud", il riferimento che mi sembra di cogliere lungo il dipanarsi della vacanza virtuale di Abatantuono e famiglia è quello ai classici di Blake Edwards. Già nella grafica dei titoli di testa sono evidenti i citazionismi, che del resto non sono nuovi a Cesena e all'esperienza dei Bronkovitz, presi dalla sofisticated comedy. Il plot, poi, segue lo schema della commedia degli equivoci con i tempi equilibrati e senza residui o sbavature, come per esempio nel modello di "Hollywood party" o in quello di "Ten" nei quali i tempi sono scanditi da momenti di rottura "catastrofici", che nel film sono la spedizione notturna al supermercato o l'allucinazione del protagonista e l'allagamento della cantina. La regia si sbizarrisce proprio in questi momenti che possono ricordare anche alcune delle scene più rocambolesche di Cluzot.Su questa impalcatura drammatica si muovono delle sceneggiature non banali che spandono ironie su un certo rampantismo e su una certa fatuità dei convenzionalismi della società dell'immagine e della piccola borghesia di sempre. Tutto questo viene arricchito, infine, da interpretazioni di ottimo livello tra le quali mi piace segnalare la partecipazione-cammeo di Nando Gazzolo e Giuliana Calandra. Certo, si tratta di un film leggero e di puro intrattenimento ma il mio giudizio è sicuramente buono.Rodolfo Costa
beh almeno il film mi ha fatto passare due orette allegre..non era eccezziunale veramente però era carino..forse mi aspettavo qualcosa più stile Stefano Benni, ma d'altronde i Bronkovitz recitavano testi di Benni...ma non sono Benni..comunque alcune trovate del film sono fantastiche..specie il frutto tropicale...o la scena del cane che entra nella casa "vuota....;o la scena all'aeroporto...veramente spassose..gli attori veramente "giusti " per le parti..un neo??a volte l' attrice spagnola non si capiva...magari un doppiaggio con una italaiana o una presa diretta??
simpatico carino e coinvolgente, il tutto condito dalla bravura della coppia abatantuono/abril dalla bellezza della coppia abril/steigerwalt, da un'ottima regia e da una sceneggiatura ben fatta. bravi!