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L'albero della vita

Opinioni presenti: 35
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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mi aspettavo di meglio...

(6/10) Voto 6di 10

tematica dell eterna giovinezzà e vita eterna cn relativi esperimenti sulle scimmie (a dir poco raccappriccianti, cosa da abolire dalla faccia della terra e nn sarà di certo così ke un ricercatore raggiunge la sospirata meta!)già vista in quel piccolo cult anni 80 "Miriam si sveglia a mezzanotte" (anke qui la vita eterna era raggiunta da un medico ricercatrice in altro modo poco realistico però). questo film tratta la storia attuale di un medico ricercatore ke cerca la cura x il cancro della moglie ke si intreccia cn la storia di loro 2 (le loro vite precedenti...?)all'epoca maja descritta nel libro ke la moglie sta scrivendo e dove lascia incompiuto l ultimo cap.ke lui finirà dopo aver raggiunto l illuminazione con l apertura del 3° occhio (x questo poi è un Buddha ke vaga fra le galassie dopo aver trasceso morte malattia e ciclo morte-rinascita). alla fine il ritrovamento dell albero della vita è questo, lei arriva a comprendere il tutto attraverso la malattia e lui da una ricerca materiale ke lo induce a + profonde riflessioni (tipo l'alchimista) le tematiche sono buone e ben venga ke se ne parli e ke la gente si svegli ma il tutto è troppo lento, macchinoso e poco chiaro reso ancor + confuso dalle scenette visionarie ke fanno tanto new age...pieno di simbolismo spizzicato qua e là ke nn so quanto possa essere stato compreso dai più...sinceramente dal regista di "Requiem for a dream" mi aspettavo di meglio...apprezzo lo sforzo, il coraggio di parlare di certe cose ke finalmente attraggono sempre più persone, bella la storia ma il confezionamento nn ne fa un capolavoro come il precedente film. peccato...lo poteva essere...



Laura, 41 anni, Reggio emilia.




Genio

(9/10) Voto 9di 10

Leggenda, sogno e realtà così come morte, vita ed eternità. Un capolavoro basato su questi fattori. Intrigante fino alla fine dove con una scena epocale il cerchio si chiude, il racconto viene terminato. P.S. Per chi ha odiato questo film. Per favore, continuate ad andare a vedere tre metri sopra il cielo.... per favore.



Gianpiero, 23 anni, Teano (CE).




Pretenzioso

(6/10) Voto 6di 10

E’ la storia di un medico, la cui moglie ha un tumore al cervello, che cerca di trovare una cura per salvarla utilizzando delle sostanze contenute in un antico albero maia che sembra donare la vita eterna. La storia si intreccia con il libro che la moglie morente scrive, ambientato nella Spagna del XVI secolo e legato all’albero della vita e alla mitologia maia. Il film è un po’ lento macchinoso, ci sono troppe cose che vengono lasciate incompiute, è eccessivamente metafisico, simbolico e a tratti ripetitivo cosa che finisce un po’ per stancare. Cio’ che lo risolleva è il perfetto uso della telecamera, la fotografia, i colori, gli effetti speciali che sono straordinari. E’ un film molto poetico la cui poesia lo salva dall’essere un brutto film ma contemporaneamente l’eccesso di poesia non lo rende un capolavoro. Se un film è colto pieno di citazioni , religiose soprattutto, non è detto che sia obbligatoriamente un buon film che le citazioni le si colga o meno!



Pennywise, 26 anni, Enna.




The Fountain

(7/10) Voto 7di 10

Premetto dicendo che non ho mai considerato Aronofsky come un genio del cinema contemporaneo, cosa invece ,a quanto mi pare, condivisa legittimamente da una buona fetta di pubblico. Detto questo ho comunque apprezzato i suoi primi due film, Pi più di Requiem for a dream. Ma parliamo di The Fountain.. le pretese di questo film sono immense, se mi è concesso Aronofsky aspirava a girare un suo personale 2001..questo fatto rende inesorabilmente vincolato il mio giudizio sul film.. The Fountain non è un nuovo 2001, ne'un capolavoro assoluto..per questi motivi le pretese del film possono apparire esagerate e per fino fastidiose.. tuttavia me lo sono gustato, favolosi gli effetti speciali non in CGI (cosa davvero apprezzabile), regia sapiente ma lontana dall'essere geniale, favolose musiche di Clint Mansell e Kronos Quartet (davvero perfette per il film), bravissima Rachel Weisz, bravo anche Jackman, fotografia e scenografie all'altezza delle pretese. In conclusione è un film che a mio avviso fallisce nelle sue ambizioni, ma resta comunque di alto livello: sa regalare momenti di visionarietà notevole e i momenti di vita insieme tra Izzi e Tommy sono intrisi di una disperata tenerezza, molto meno banale di quello che può sembrare a una prima visione. Continuo a vedere Darren Aronofsky come un regista molto interessante e dotato, ma ancora lontano dalla genialità di altri suoi contemporanei. assolutamente da vedere.



Andrea Sorini, 19 anni, Bologna (BO).




Poche parole, solo contro chi non vuole capire.

(10/10) Voto 10di 10

Innanzitutto veramente non comprendo chi da un voto basso e ammette di non aver capito il film, o che comunque ammette che va al di la delle proprie possibilità. Voglio dire, complimenti per l'umiltà, ma abbiate anche il buon senso di non infangare il nome di un opera. Certo se il regista sfosse stato Kubrick (niente contro K.)si sarebbe gridato al capolavoro anche se non ci avevano capito una cippalippa. L'unico consiglio che posso dare a chi desidera avventurarsi in questa esperienza, è di lasciar perder fotografie, effetti speciali, sceneggiature,trame e tiritere, in quanto sono soltanto addobbi, paradossalmente per me la scena più bella del film è il punto bianco finale. Certo il film è presuntuoso, perchè presume che chi lo guardi abbia una certa conoscenza basilare degli argomenti che tratta, e così facendo, taglia a metà con un colpo netto il suo pubblico. C'è chi riuscirà a intravedere la mistica simbiosi nei limiti del possibile ricreata su pellicola, e c'è chi vedrà solo frammenti di un raccontino scarno...Sta di fatto che visto che l'obbietivo del film è evidentemente trasmettere il primo, chi non lo avverte, può anche evitare di dire di averlo visto, in fondo averlo visto senza averlo compreso... è come non averlo mai visto...



Michele, 20 anni, Casarza ligure (GE).





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