Leggendo le opinioni e i voti che mi hanno preceduto, sembra che questo film entrerà nella storia del cinema. In realtà è una commediola di cui ci si scorderà presto. Il finale è scontatissimo, la Barrymoore è brava, ma non basta per fare di un filmetto leggerino e insipido, un capolavoro scolvolgente. Giusto per abbassargli la media gli do 2(altrimenti gli darei 4)
Avrei potuto anche intitolare il commento "Mai giudicare senza conoscere".Ho visto il film con uno scetticismo tremendo (non stimo Grant,genere melenso,la solita minestra ecc ecc)e fotogramma dopo fotogramma mi sono lasciato sedurre dalla delicatezza della trama, dallo humor stupendo, dalla bravura degli interpreti,con in testa una Drew Barrymore monumentale.Fra le musiche, molto belle, spicca "Way back into love" che è un brano strepitoso che non si spiega come non sia diventato una hit.Non una volgarità,ed una serie di spunti critici deliziosi...gli anni '80,lo star system,la meteora che vive di ricordi,ma accetta la sua condizione e i compromessi pur di sbarcare il lunario,la ragazzina usata come sex symbol,ma che ha,eccome, una sua sensibilità, il "maestro" che sfrutta il talento della giovane allieva scrittrice "usa e getta"...ma poi,diciamola tutta, quale uomo non vorrebbe essere guardato come Drew Barrymore guarda il "suo" Hugh Grant, nello splendido finale? La scena in cui Drew ascolta il brano a lei dedicato e suonato al piano da Hugh Grant è impagabile. Nel suo genere è un capolavoro, quindi dò 10.
Film nettamente migliore di tanti altri dello stesso genere. Hugh Grant decisamente in vena. Trama scontata ma originale nello svolgimento, belle musiche. Tra l'altro rispecchia molto probabilmente alla perfezione la storia di molti cantanti pop anni '80, che sono state vere e proprie meteore. Molto carina l'idea di fare un film cosi'. Metto un 10 per alzare la media perche' lo merita.
Divertente senza impegno questo viaggio/omaggio nel passato, dove un cantante che non si è disaffrancato dai tempi non trova sbocchi produttivi per ricominciare una carriera ormai da tempo tramontata. Marc Lawrence, al secondo lavoro con Hugh Grant dopo "Due settimane per innamorarsi", confeziona questo prodotto con leggerezza e ironia, con l'intento di far conoscere alle nuove generazioni piccole tracce di un tipo di musica che piaceva a gran parte dei loro papà e sopratutto mamme ora quarantenni.
Abbiamo quindi citazioni di gruppi più o meno conosciuti, come Billy Idol e i Frankie Goes To Hollywood, che ai tempi fecero furore proponendosi sopratutto con testi semplici, leggeri, con musiche orecchiabili e che consacravano i sentimenti.
Lo scopo di questo film infatti è di nobilitare i sentimenti rispetto al sesso più o meno occulto delle canzoni di oggi(il personaggio di Cora in questo senso è emblematico), operazione che con la tenerezza che la Barrymore esprime in questo film(amante dei fiori, delusa in amore, semplice e pura)riesce benissimo.
L'inizio è strepitoso, con il brano "Pop! goes on your heart",(chiaro parallelelismo tra l'andare a Hollywood e verso i sentimenti)che ci fa calare subito nelle atmosfere del tempo, con Hugh Grant ispiratissimo, tutto mossette d'anca e capelli alla moda. Poi l'ingresso della Barrymore è un tenero parametro per i tempi che corrono, evidenziato ancor più dalla fanatica sorella che ritrova un idolo della sua giovinezza che si pensava ormai sepolto. Grazie alla tenerezza e ai buoni sentimenti si possono risolvere problemi e insicurezze personali, che tra l'altro nel film sono davvero di una valenza molto leggera come le canzoni proposte e omaggiate, trovando la forza nelle parole giuste. Il film scorre leggero, simpatico, ma purtroppo altamente prevedibile. In questo tipo di commedie sentimentali onestamente sarebbe pretenzioso cercare qualcosa di più o di diverso, non è nella loro natura e cercare di diversificarle per dargli profondità molto difficile e solo nelle corde di bravi cineasti di cui Lawrence non è certo la punta artistica, hanno un meccanismo ormai collaudato con l'incontro tra i due belli e dall'esito superscontato, quello che importa è che dentro si possa leggere un piccolo messaggio, per quanto scontato, mentre si trascorre un centinaio di minuti in serenità, magari mano nella mano con fidanzata o, in questo caso, ancora meglio se moglie. L'obbiettivo della operazione nostalgia viene perfettamente centrato, i quarantenni si divertiranno sicuramente più dei ventenni calandosi maggiormente nelle musiche, ma in ogni caso anche questi ultimi avranno visionato un prodotto gradevole e saranno soddisfatti del costo del biglietto. Certo, l'eccessiva tenerezza di cui è soffuso potrebbe anche infastidire, ma l'onesta di indirizzo è chiara e ben delineata e non si potrà sicuramente dirsi traditi se si entra in sala.
Tra l'altro il finale propone due brani molto belli, senza clamori di sonoro