Questo film mi ha molto toccato poichè non pensavo che si potesse arrivare ad una rigidità di spazi e tempi educativi del genere!!!
Non si possono modificare i bisogni fisici e psichici di un bambino o programmarli in quel modo!!!!!!!
Una direzione sublime per circa 50 piccolissimi, che nella loro bravura hanno messo in ombra l'ottima scenografia e la delicata fotografia.
Mi ha ricordato, seppure nella sua diversità, il pranzo di Babette, poche parole e molti suoni del quotidiano.
E' una riconferma del mio personale apprezzamento al non conformista cinema ipponico.
il film è senza senso se cerchi la costruzione classica, stereotipata e "industiale" dei film hollywoodiani.
se per avere significato un concetto deve essere espresso necessariamente con parole, mentre qui il discorso è più sottile e le situazioni, i sentimenti, i concetti sono espressi non solo verbalmente.
il tuo giudizio sembra molto molto ancorato alla "pretesa" di uno spettatore che non vuole vedere e conoscere qualcosa di diverso, ma reiterare una esperienza filmica sempre uguale a se stessa.
viva la diversità, viva questo film!!!!
Deliziosa la recitazione del piccolo Qiang. Un po' meno incisiva quella degli adulti, ma che, forse, volutamente, sono solo di contorno alla storia che mantiene la freschezza nella incapacià di "capire" certi atteggiamenti dei grandi da parte dei bambini che cercano di crescere.
La celebrazione dell'insulso. rispetto ai soliti film orientali ed, in particolare, ai film cinesi manca di magia e di morale per fermarsi ad una banalità da recita di bimbi all'asilo: preferisco andare a vedere mia nipote!
che ciò sia dovuto alla coproduzione rai?
al termine del film c'è stata la gara a chi sarebbe riuscito ad uscire per primo.
per fortuna sono andato al primo spettacolo. diversamente mi sarei fatto una bella russata.