Questo film mi ha molto toccato poichè non pensavo che si potesse arrivare ad una rigidità di spazi e tempi educativi del genere!!!
Non si possono modificare i bisogni fisici e psichici di un bambino o programmarli in quel modo!!!!!!!
Una direzione sublime per circa 50 piccolissimi, che nella loro bravura hanno messo in ombra l'ottima scenografia e la delicata fotografia.
Mi ha ricordato, seppure nella sua diversità, il pranzo di Babette, poche parole e molti suoni del quotidiano.
E' una riconferma del mio personale apprezzamento al non conformista cinema ipponico.
La guerra dei fiori rossi, appena finito di vedere, film cinese di Zhang Yuan, tratta la storia di un bambino che per gli impegni della famiglia, viene lasciato in un istituto di infanzia in cui svolgendo diligentemente cinque azioni giornaliere, si possono guadagnare fiori rossi di carta velina come note di merito. Se solo in questi cinque modi si può guadagnarli, in tantissimi altri è possibile perderli. Qiang non capisce questo nuovo mondo, non capisce le regole, non capisce la stereotipizzazione, si sente in tutto e per tutto alieno a questa nuova dimensione e non riuscirà mai a guadagnarsi alcun fiore. Riuscirà però a convincere gli altri bambini che la maestra di notte si trasforma in un mostro e si mette alla testa di un tentativo di scherzo mal riuscito. In seguito riuscirà solo a guadagnarsi altre punizioni, rifiutando questa micro-società fino a diventarne un reietto e poi un bulletto.
Film molto difficile, dal ritmo lento, dialoghi molto sfilacciati tra loro, tensione narrativa prossima allo zero che ti fa arrivare sfinito ai titoli di coda. Regia e fotografia indubbiamente ottime, ma film che resta come un tentativo abortito di critica al sistema di educazione cinese. Altro pregio del direttore è stato quello di essere riuscito nell'improbo compito di dirigere un cast così difficile come questo costituito quasi interamente da bambini, ma nel complesso il film, oltre alla poeticità delle immagini o dei messaggi subliminali (di più in effetti in Cina non ci si può permettere di questi tempi), lascia ben poco. Anche il doppiaggio non aiuta a migliorare la digeribilità.
Visione consigliata solo ad un pubblico avvezzo e amante della cinematografia cinese, per il resto lo sconsiglio.
il film è senza senso se cerchi la costruzione classica, stereotipata e "industiale" dei film hollywoodiani.
se per avere significato un concetto deve essere espresso necessariamente con parole, mentre qui il discorso è più sottile e le situazioni, i sentimenti, i concetti sono espressi non solo verbalmente.
il tuo giudizio sembra molto molto ancorato alla "pretesa" di uno spettatore che non vuole vedere e conoscere qualcosa di diverso, ma reiterare una esperienza filmica sempre uguale a se stessa.
viva la diversità, viva questo film!!!!
..mah...non so che dire...comunque, il film è molto divertente su certi apsetti perchè mi ricorda le mie nipotine,ma oggettivamente davvero poteva spiccare il volo perchè sarebbe potuto essere il fil di un bimbo ribelle,non le solite cose melense...ecco la trovo una chance perduta perchè non ha uno sviluppo,è orizzontale,piacevole ma senza evoluzioni...piacevole forse per il tema più che per la narrazione...le motivazioni, sostanzialmente, te le devi torvare da solo...