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Il Grande uno Rosso

Opinioni presenti: 6
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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considerazioni sul grande uno rosso

(10/10) Voto 10di 10

Il film "il grande uno rosso" è la giusta sintesi di quello che voleva dire una guerra vissuta direttamente sul campo di battaglia. Non sono presenti i grandi mezzi di film ben più famosi come "salvate il soldato ryan" ma è vivo e forte il desiderio di rendere al pubblico quello che era la guerra per un fante. Fuller ha prestato servizio in questa divisione di fanteria, ha visto la guerra in quei campi di battaglia ed ha voluto raccontare comeerano in tutta l'essenza e verità realistica dovuta. Può non piacere un film di questo genere, sicuramente non commerciale, ma và riconosciuto il merito di aver descritto fedelmente cosa significasse partecipare ad un combattimento, viverlo, e continuare a combattere sperando di poter sopravvivere, senza per questo fare nulla di glorioso. Quello che manca è sicuramente la mancanza dell'enfasi del sacrificio, molto sottolineata in tanti altri film, come nessun tema, neanche l'orrore della guerra, e credo che in fondo ciò sia dovuta all'intenzione del regista: raccontare quello che è stato, dal punto di vista di un soldato, senza cioè glorie ed in fondo solo di sopravvivere a qualcosa più grande di ogni singolo Detto questo consiglio vivamente di andarlo a vedere perchè permette di vedere la seconda guerra mondiale da un punto di vista di solito tenuto poco in considerazione



Giacomo, 26 anni, Torino (TO).




Loro non muoiono mai

(9/10) Voto 9di 10

Ho visto questo film nell'edizione restaurata in DVD che mi ha prestato un amico. Un film di guerra purtroppo dimenticato dal grande pubblico ma che per i cinefili è una pellicola di culto da scoprire o riscoprire. Una vera e propria trama non c'è, ma solo degli episodi di guerra che vedono per protagonista un gruppo di soldati americani calati nel pieno del Secondo Conflitto Mondiale. A capo di questo manipolo, il sergente interpretato dall'imperturbabile Lee Marvin. Il punto di vista di Fuller non vuole identificarsi con nessuno dei personaggi, benché sia risaputo il carattere fortemente autobiografico di questo film. Tra episodi ridanciani (il parto nel carrarmato), surreali (la sparatoria nel manicomio) e commoventi (la morte del bambino sulle spalle di Lee Marvin), "Il grande uno rosso" è uno splendido affresco bellico. Non anti-militarista ma indubbiamente pacifista. Se volete spendere bene i vostri soldi in dvd, comprate l'edizione speciale de "Il grande uno rosso".



Riccardo, 22 anni, Bruxelles (estero).




Sufficiente

(6/10) Voto 6di 10

Lee Marvin mascellone serrato e pose da duro è perfetto gli altri attori, come ha scritto qualcuno, un po' troppo comprimari. La storia è troppo frammentaria e in alcuni casi, secondo me, poco credibile,il pregio principale sono le riprese tipo "presa diretta" copiate un po' dal dottor Stranamore di Kubrick e in seguito riprese da Spielberg e da Oliver Stone. Per il resto poco da segnalare i soliti tedeschi ottusi,fanatici e senza cuore, i ns sempre guasconi e sprezzanti del pericolo e i soliti italiani mandolinari modello "capitano Corelli". Insomma troppa carne al fuoco anche se il film si fa vedere. Voto 6



Massimo, 40 anni, Treviso.




...l'anello mancante tra john wayne e il soldato ryan...

(6/10) Voto 6di 10

Più introspettivo e realistico del giorno più lungo(non ci vuole molto), ma ancora ben lontano dalla macelleria delle prime scene del film di Spielberg. Più che un vero e proprio film, sembra di sentire i racconti di un nonno davanti al camino...spezzoni slegati l'uno dall'altro che ricordano la tipica frase Peccato per l'ancora eccessiva dicotomia tra americani (tutti buoni) e tedeschi (tutti cattivi), anche se il film fa un primo tentativo di umanizzazione. Peccato per l'Italia da spaghetti-mafia-mandolino- che esce dalla pellicola. Un pizzico di tensione emotiva in più e di umanizzazione dei personaggi e ne usciva un gran film....Fuller è in gamba,ma non si applica.(come dicono a scuola)



Marco, 22 anni, Varese (VA).




Non male.

(6/10) Voto 6di 10

Un film molto particolare. Un po' lento ma molto vario ed interessante grazie ai continui cambi di ambientazione. Perfetto L. Marvin nei panni dell'impeccabile sergente mentre i restanti attori sono solo sufficienti. Questa mancanza è in parte compensata da un'impeccabile colonna sonora e da una fotografia indubbiamente degna di nota. Non mi ha convinto in alcuni punti ma nel complesso è una pellicola che vale la pena vedere. Anche se a molti ricorderà "Salvate il Soldato Ryan" di S. Spielberg.



Lorenzo, 21 anni, Arconate (MI).





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