Per non dimenticarti

Recensione

(7/10)

La guerra è finita. Siamo nel 1947 e la storia si svolge esclusivamente nel reparto di ostetricia, lì, la protagonista, racconta il suo particolare "soggiorno" prima del parto. Le protagoniste ( tutte, ovviamente donne), condividono i momenti del pre-parto raccontandosi le loro storie e, pian piano, facendo venire a galla tutto il loro passato. I personaggi sono ben definiti e ben studiati, raramente, infatti, ho visto una così accurata caratterizzazione che permette di apprezzare di più il film. Sostanzialmente positivo, il film permette di vedere l'Italia del dopoguerra, mortificata, distrutta, ma il fine non è quello...la maternità, infatti, nonostante gli anni passino è vissuta come una cosa bellissima, vista da occhi diversi, da mentalità diverse, ma permette a tutte le protagoniste di cambiare la loro vita e quindi, un modo di essere felici. Come dice Anita Caprioli ( Nina), quando si trova per la prima volta in ospedale - avevo paura perché ero sola, ma c'era il mio bambino con me e sapevo che non mi avrebbe mai abbandonato-. L'unico neo? la fine.

SerJ, 18 anni, Selargius (CA).
(29 Novembre 2006)