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Flags of our fathers

Opinioni presenti: 54
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Le bandiere di Clint

(10/10) Voto 10di 10

In guerra non ci sono amici o nemici.Sembra retorica, invece è Clint Eastwood. Dal ring di Million Dollar Baby al ring di sabbia e sangue della battaglia di Iwo Jima, il passo è tutt’altro che breve, anche se l’enorme conflitto raccontato in Flags of our fathers potrebbe essere ricondotto, in parte, a un duello tra due sfidanti contrapposti nella morale e negli scopi. Da una parte ritroviamo quelli che la guerra la sponsorizzano e la finanziano ma non la combattono, e che riescono a mercificare persino il numero delle morti per risvegliare quello spirito patriottico che in genere, come siamo abituati a vedere anche oggi, comincia a sgretolarsi sotto il peso di migliaia di vite stroncate e sotto la vana ricerca di qualcosa che motivi quel sacrificio. Così, quando si presenta un’occasione succulenta come la foto di sei soldati che issano una bandiera sul colle di Iwo Jima, la macchina pubblicitaria si innesca con fredda consapevolezza e feroce determinazione e comincia lo show fatto di manifesti patriottici, conferenze volte a indurre i cittadini a comprare quote di guerra, la scalata, da parte dei veri soldati presenti nella foto, di un colle di cartapesta su cui issare una bandiera davanti a un’arena gremita di pubblico in festa. Tutto insomma diviene spettacolo, una “buffonata imbonitrice” messa su ad arte per portare avanti questo sempiterno paradosso che consiste nel condannare e strumentalizzare la morte per ottenere il denaro necessario a portare avanti una guerra, e produrre quindi altra morte. Alla propaganda spietata e insensibile dei politici fa da contrappeso l’altra parte dell’America, cioè quella che la guerra la combatte, forte della sua maggiore età a volte appena raggiunta, del suo fucile e soprattutto della sua speranza. E sono anche la parte che in guerra ci muore. L’occhio di Clint Eastwood ci porta a conoscere alcuni di questi soldati e indaga a fondo nelle loro psicologie, a volte tratteggiate anche solo da qualche sguardo incredibilmente eloquente, e il risultato che ne emerge risulta essere, forse, uno dei film più anticonformisti che un americano poteva produrre in periodo bellico. I ragazzi di Clint Eastwood non sono eroi, sono quanto di più lontano si possa pensare dal prototipo del soldato esaltato pronto a morire per una patria che entro pochi giorni l’avrà dimenticato. Non c’è nulla di positivo nella condizione del soldato e nella vicenda della guerra, a Iwo Jima come in Iraq, tutto ciò che si ottiene è un esercito di morti spesso senza nome, fatto di corpi maciullati dai cingoli dei mezzi da sbarco, crivellati dai colpi delle mitragliatrici o esplosi sotto un colpo di cannone. E quando i tre soldati della famosa foto (gli atri tre sono morti) vengono rimpatriati e trasformati in fenomeni da baraccone da sfruttare rapacemente, si trovano a dover combattere un’altra guerra, quella tra la loro coscienza e tra ciò che è politicamente corretto da fare.



Corrado, 21 anni, Torino (TO).




Clint è un GENIO

(9/10) Voto 9di 10

Ennesimo grandissimo film dell'immenso Clint:la battaglia contro i Giapponesi dal punto vista Americano.Ma oltre al mero scontro di guerra si analizza anche la parte politica, il pensiero che c'è dietro i potenti nei confronti dell'opinione pubblica.E i racconti iniziali di chi cerca di far capire la ferocia della battaglia che solo se ci sei , puoi capirla fino in fondo.Altamente psicologico. Un gradino sotto al colossale seguito ma da vedere assolutamente.



Massimo, 34 anni, Milano (MI).




Grande opera storica

(9/10) Voto 9di 10

Clint Eastwood come sempre ci regala un altro capolavoro: amaro,realistico,spettacolare nelle scene d'azione e struggente in quelle dialogate...Il film sin dalle prime battute parla chiaro nonostante sia una produzione di Spielberg smonta la retorica stucchevole di Salvate il soldato Ryan con poche frasi dicendo: "qualsiasi somaro pensa di sapere cos'è la guerra sopratutto chi non l'ha fatta,le cose ci piacciono semplici e lineari buoni e cattivi,eroi e canaglie e ce ne sono tanti degli uni e degli altri,ma quasi mai sono come gli immaginiamo noi",Eastwood affronta molti temi con questo film,ci mostra la dinamica storica della battaglia di Iwo Jima,mostra la vita dei soldati che l'hanno vissuta,mostra le conseguenze nella vita delle persone ce l'hanno combattuta,fa una critica ad un'America mediocre,cinica che strumentalizza qualsiasi cosa per raggranellare fondi di guerra non tenendo conto dei sentimenti di chi ha vissuto la guerra,mostra la vicenda di una foto storica e in fine la mostra la storia di semplici uomini considerati eroi perchè hanno sollevato una bandiera quando invece "i veri eroi sono quelli morti in quell'isola",come sempre Eastewood ci ha dato un'altra lezione di stile a differenza dell'opera di Spielberg.



Marco, 21 anni, Lucca.




L'opinione di Riccardo

(9/10) Voto 9di 10

Un film splendido dove si celebra non (o non solo) l'eroismo vero ma l'eroismo di chi "ha solo alzato un paletto di metallo con una bandiera". Protagonista del film è si la famosa azione di guerra nell'isola di Iwo Jima ma anche una foto che ha innescato un circuito mediatico che ha permesso al governo degli Stati Uniti di avere i denari sufficienti a vincere la guerra. Nel film vediamo soldati morti da veri eroi che non avranno mai riconoscimenti e soldati che da non combattenti (l'infermiere e la staffetta) che assurgono a simbolo dell'eroismo ma che accettano per il bene della patria o del loro il tour per la vendita dei buoni di guerra. Per poi essere dimenticati a lavoro fatto. Un film epico e stupendo assolutamente da vedere uno spaccato di storia che potrebbe sembrare polemico ma a me sembra realistico e vero. Da vedere.



Riccardo, 39 anni, Montesilvano.




film bellissimo

(9/10) Voto 9di 10

bellissimo, emozionante, commovente, un grandissimo clint...come sempre del resto, lascia stupiti.



Angela, 59 anni, Napoli.





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