E'un film assolutamente tenero nel raccontare la vita,precaria e avventurosa di un gruppo di prostitute,non scade mai nella volgarità,mostra pregi e limiti di persone come noi,ma che svolgono un lavoro particolare;però manca alla grande su una cosa,l'assoluta assenza di magna**ia,sembra quasi che 'ste ragazze,che sognano una vita normale,siano nate prostitute...mai provato a chiedere aun negozio,che so,di fare la commessa?Invece,pur condividendo la loro tristezza,mi vien da pensare che ci voleva un po'di onestà in piu'nel realizzar questo film,dicendo anche che questo lavoro in fondo a loro non dispiace,e che la loro tristezza,un po'se la cercano...però è un bel film
Massimo antonio perin, 43 anni, Arco di trento (tn) (TN).
Ho appena visto il film con una amica. Molto bello. Intenso, commovente, a tratti divertente. Un consiglio: guardatelo in spagnolo, anche se non lo conoscete è una lingua bellissima, calda (e con i sottotitoli non ci sono problemi). Il doppiaggio italiano, come sempre, peggiora film come questi, dove la voce vera degli attori esprime tantissimo (e poi, rende "pura" e "pulita" la parola che invece ha bisogno di essere sporca, di pancia, vera). Davvero un bel film.
Ho noleggiato questo film con un po di scetticismo, ma devo riconoscere che nonostante i dialoghi e le situazioni che via via si succedono, non diano al film un ritmo certamente elevato, l'amicizia e le vicende delle due protagoniste mi hanno catturato strada facendo. Il film trasporta lo spettatore verso una realta'che sarebbe improbabile se non fosse per i dialoghi ben espressi, e la bravura delle due attrici. Si ci sono siatuazioni forse un po anomale, come il ritrovo ripetuto dalla parrucchiera, ma sono cose che nella sceneggiatura vengono inserite per dare "colore". Buona la regia, mirata a mio avviso, a rendere partecipe lo spettatore, tanto che alla fine si avverte quasi la sensazione di aver assistito piu' che ad un film, ad un documento ben confezionato sulla prostituzione, i drammatici risvolti, le inquietanti vicissitudini, ma anche i sogni, e le speranze di chi vive in quel mondo. Bellissimo e profondo il sogno di Caye quando racconta a Zulema il desiderio di farsi andare a prendere dal proprio uomo all'uscita del lavoro, (semmai un giorno avesse un lavoro dove questo sia possibile). In fondo ha ragione l'amore si manifesta piu' in quello che nei fiori e nei regali. Lo so e' un luogo comune, ma riesce a trasmetterlo con un tocco di originalita'. Sconsiglio questo film a chi non ha una certa sensibilita'verso alcuni valori morali, o a chi tende a snobbare alcuni sentimenti.
Chi invece ha le corde del cuore sensibili e predisposte, sicuramente sapra' apprezzare questa storia semplice e toccante. Un buonissimo film che non ha avuto gli onori della gloria, ma che ne meritava sicuramente piu' di tanti altri.
Le principesse del titolo si incarnano nel film in un piccolo gruppo di prostitute. Tutta la trama si costruisce e si delinea intorno ai rapporti sociali e personali che intrecciano queste ragazze della strada.
Il regista ritiene semplicemente di poter affrescare una storia di "normale" amicizia, delusione e gioia all'interno di una situazione e di una trama di rapporti che, nella percezione del pubblico pagante, così normali poi non sono.