Le esatte parole della voce fuori campo: Steve Austin astronauta, un uomo vivo per miracolo, signori lo possiamo ricostruire abbiamo adeguate conoscenze tecnologiche. Esiste attualmente la possibilità di creare il primo uomo bionico, steve austin sarà più forte, più veloce. Lo guardavo sempre mi piaceva un sacco sopratutto quelle puntate nelle quali erano insieme lui e la donna bionica. Che ricordi stupendi. A quei tempi c'erano dei telefilm bellissimi che resistono tutt'ora. Ciao
sono anni che lo cerco in vhs e poi in dvd,è stato il serial tv più seguito da me.oltre al personaggio interpretato da Lee Majors,astronauta,quindi molto affascinante,aveva un messaggio di libertà tenendo presente l'epoca nella quale è stato prodotto.le 2 puntate da me preferite erano IL MOSTRO DI VENERE e quella dove lui ritenta il volo sul LIFTING BODY(aereo x della nasa usato per sperimentare il rientro sulla terra dallo spazio)dove aveva in precedenza subito il grave incidente.lo ricordo con nostalgia. PAOLO
"steve austin, un uomo vivo per miracolo! signori, lo possiamo ricostruire, abbiamo i mezzi per creare il primo uomo bionico!" così, con la voce fuori campo del dr. rudy wells, iniziava la sigla de "l'uomo da sei milioni di dollari", serie fantascientifica anni'70, incentrata su di un astronauta della n.a.s.a. (interpretato da lee majors) che ebbe un incidente mortale con il suo shuttle. la serie era tratta da un libro fantascientifico chiamato "cyborg" e, oltre a soffermarsi sulle teorie della robotica, era molto ingenua ed avventurosa. essere come il colonnello steve austin era il sogno di molti ragazzini dei primi anni'80, forse perché lee majors aveva gambe fortisse e un occhio bionico che zoomava certi dettagli. il suo talento era sfruttato dai servizi segreti usa (comandati dal simpatico oscar goldman) per combattere i criminali, perché il colonnello era diventato una specie di superman delle stelle (steve austin aveva camminato sulla luna quando era ancora completamente umano). la sua arma migliore, oltre a correre velocemente, era la sua simpatia e la capacità di apparire disponibile a tutti, sopratutto ai ragazzi. le camicie particolarmente larghe, i vestiti tipicamente anni'70, il sorriso di lee majors, accompagnato talvolta da degli impertinenti baffetti, facevano di questo telefilm un evento da non perdere. molte guest-stars fecero de "l'uomo da sei milioni di dollari" un cult, fra cui farrah fawcett, l'allora moglie di lee majors, e lidsay wagner, cioè jaime sommers, "la donna bionica" (che ebbe una serie tv tutta sua). la voce italiana era quella di un giovanile roberto del giudice (doppiatore anche di lupin terzo), che in certe interviste si ricorda di quando era al leggio e dava la voce a majors fra la fine del '70 e l'inizio degli '80. un dieci, non solo per i ricordi, ma per le emozioni che mi dava.