Opera numero tre di Verdone regista. Qui per la prima volta il personaggio e' uno, immemorabile disoccupato che cerca un'improbabile fortuna cercando di vendere dischi porta a porta (rigorosamente senza successo). Poi il casuale incontro con un lestofante donnaiolo che lo incanta a suon di frottole. Perche' non imitarlo? Chissa' che non ne venga fuori qualcosa? Ne viene fuori che il futuro suocero lo riempie di mazzate. Fluida e simpatica commedia dal sapore piacevolmente caustico, il problema del lavoro per i giovani (gia' allora, si...) affrontato con tocco leggero ma non frivolo (riflettete un po' su di chi e' la colpa, sembra essere il messaggio subliminale) e si batte il chiodo, senza annoiare, su uno dei vizi capitali delle italiche genti, la mitomania. Con Lucio Dalla e gli Stadio in soundtrack
Altro grande film di Carlo Verdone quando la sua vena creativa (anni '80) era al massimo...Nulla da aggiugere rispetto alle opinioni precedenti.
Bravissima Eleonora Giorgi definita giustamente da qualcuno una "simpatica coatta" e la colonna sonora da Lucio Dalla agli Stadio... Aggiungiamoci anche il mitico Mario Brega (assaggia 'ste olive so' greche) e poi chi non vorrebbe per una volta essere Manuel Fantoni ;)?