Non è un film da oscar. L'ho noleggiato e me ne sono pentito dopo aver visto un 4,5 come voto medio delle opinioni. Non è da oscar, ma neanche da buttare. Il film procede con un buon ritmo, gli attori sono molto bravi... Non è sempre facile tirar fuori un buon film da un libro. Il mio voto è 10 perchè merita una media più alta!
Cara Ilaria Ferri, mi spiace dirtelo ma hai dato prova di una lettura del film completamente superficiale.
Questo è un film d'amore; uno straordinario film d'amore.
Solo il titolo "Freedomland" è significativo: la terra della libertà, la risposta degli uomini e donne di fede alla violenza e all'odio verso il diverso.
Il film è molto bello anche per merito dei due protagonisti. E la storia, i dialoghi, gli stati d'animo rapiscono.
Per me questo è un film da 10
Non avevo letto la trama di questo film e quindi non sapevo cosa aspettarmi... nonstante ciò il film mi ha appassionato soprattutto grazie all'interpretazione dei due protagonisti (samuel l. jackson e juliane moore) ma anche grazie alla straordinaria attrice che (sfortunatamente) da noi non è molto conosciuta, edie falco! conclusione: appassionante
Un film lento, per dare spazio alle espressioni dei protagonisti, alle ambientazioni grevi.
FIlm che tocca due argomenti molto attuali : il momentaneo rigetto che una madre ha per il proprio figlio ed il razzismo che purtroppo è sempre attuale (razzismo non solo per il colore, ma - l'hanno accennato anche nel film stesso -per status sociale).
Situazione che porta chiunque implicato nel fil a riflettere (lo stesso Commissario sul proprio figliolo).
La recitazione intensa e validissima dei protagonisti aggiunge pathos a tutto il resto.
L'umanita del Commissario si dimostra sino all'ultimo minuto.
Molto Bello.
Non so se è un capolavoro; non so se è un gran film; so solo che mi ha procurato una forte emozione guardandolo l'altro giorno su Sky. Non l'avevo mai visto nelle sale, non so nemmeno se è uscito. Ma adesso mi spiego perchè. I film come questi non fanno cassetta perchè sono dei veri calci nello stomaco. E' un film che fa male, è un film che fa pensare, meditare: due ragioni sufficienti per non fare pubblicità al film. La terza ragione è che Julianne Moore è qui una sciatta donna fuori di testa imbruttita ad arte e Samuel Jackson è qui un poliziotto eroe che non compie inseguimenti mozzafiati e non spara, anzi le prende.
Tre ragioni che mi hanno reso gradevolissimo questo film, vera sorpresa. Non voglio entrare nell'ambito puramente artistico: non mi interessa. A me interessa quel che mi ha detto dentro e me ne ha dette di cose. Me ne ha dette tante sull'odio, sull'umana pietà dei pochi, sulla disperazione di tanti che vengono lasciati ai margini della società; sulle tragedie quotidiane... ma mi ha detto tanto anche su dialoghi finalmente decenti, su introspezionoi finalmente ragionate e ragionevoli, sull'abilità del regista a creare una suspense emotiva che alla fine scoppia irrefrenabile in un grande pianto (anche se virtuale) e su un piccolo giocattolino, una piccola moto su un tumulo di terra smossa accanto a fiori e pensieri. Un giocattolino che piaceva tanto o che sarebbe piaciuto tanto a quel povero bambino morto così insensatamente e che mi fa ricordare con un groppo alla gola i poveri piccoli morti nostri: il piccolo Tommy, il piccolo di Erba, il piccolo fratellino di Erika , i piccoli fratellini di Gravina e, scusatemi, ma non riesco più ad andare avanti...