Anch’io come molti che hanno scritto, ritengo il film un grosso polpettone soporifero che non mi è piaciuto affatto. Penso che i prof. dovrebbero finirla di portare i ragazzi a vedere queste schifezze al cinema (che vanno bene solo per perdere la giornata a scuola), e pretendere il giorno dopo, con spiegazioni “strane” e ricche di significati metaforici e astratti, di farci credere che siamo andati a vedere un film bellissimo, straordinario, dai contenuti stupendi. Una particolare dedica alla mia prof. di lettere Emilia ……. : “Cara mia, te non ci capisci un c***o ; v********o; non pretendere di portarci di nuovo al cinema per uno dei tuoi film”.Filmato degno da “Super quark”; il voto 1 su 5 stelline è puramente simbolico: il mio vero voto è 1 su 100. Concludo il mio pessimo commento, ma che almeno rende l’idea dicendo: Ma a noi studenti, che “c***o” ce ne frega della cultura araba?!”MATTOOOOOOOONE!Saluti a Fullname ed oigroigone
Io sto scrivendo un opinione su un sito che si chiama film.up su un film (bah)che si chiama viaggio a Kandahar.
Per questo non posso che rimanere sconcertato da un prodotto che può piacere solo alle persone(spero poche)che non conoscono la realtà afgana. Il film è in realtà una specie di servizio giornalistico ben congeniato degno della compianta Ilaria Alpi con tanto di musiche popolari afgane:la protagonista è una canadese munita di registratore. La storia non c'è, o meglio ci sarebbe e anche bella ma viene fatta immaginare solo attraverso i monologhi della protagonista, senza svilupparsi in nessuna maniera possibile. Poi come far finire una storia che non c'è? Semplicemente non facendola finire. Impostando il film in modo diverso poteva venir fuori davvero un grandissimo lavoro.Ma così diventa irritante e quando arriva l'eclissi seguita dallo scorrere dei titoli di coda, che danno la sensazione di interromper un qualcosa che ancora si deve sviluppare, quello che si prova è un misto tra "finalmente è finito" oppure un enorme v***
Questo film mi è piaciuto abbastanza poichè fa conoscere allo spettatore la realtà della donna afgana anche se lascia molto spazio alla propria fantasia nella fine!malgrado cio bisogna fare i complimenti a tutto il cast!!!
Smaniavo dalla voglia di vedere questo film, perchè mi lascia riflettere amaramente la realtà delle donne dell'Afghanistan. Per questo assolutamente non volevo perdere questa pellicola. Non so, ma non mi ha convinta. Una colonna sonora praticamente inesistente, non ha aiutato la scenografia monotona di quelle zone aride e assolate. Lo so..lo so..è una sorta di documentario, ok e fino a qui ci sono. La trama è quasi nulla, ma è ovvio, in risalto c'è solo la documentazione della vita assurda di quelle povere donne martiri. Personaggi petulanti e ripetitivi hanno disturbato la mia serenità di spettatrice,tanto che ho provato un enorme fastidio davanti a tanta insistenza.Le mie emozioni? Nemmeno la decima parte, in confronto al film "Mai senza mia figlia", che tratta lo stesso contesto, ma è un capolavoro imperdibile, per chi è attratto da questo genere! Lo consiglio mille volte, rispetto a "Viaggio a Kandahar" a cui do un 6, anche se dovrebbe essere un 5 e mezzo e non di più...
il film e' stata l'occasione per denunciare la situazione del popolo afghano, in particolare delle donne e delle bambine.non si puo' dire che un film di questo tipo piaccia perche' e' un documentario di una realta' tremenda. la vicenda mi ha molto interessato e mi ha fatto riflettere sulle condizioni di vita delle donne afghane e su quanto siamo fortunati a vivere in occidente.sono andata a vedere il film "obbligata" dalla mia insegnante e alla fine sono stata contenta di aver conosciuto questa realta' " mostruosa".