Smaniavo dalla voglia di vedere questo film, perchè mi lascia riflettere amaramente la realtà delle donne dell'Afghanistan. Per questo assolutamente non volevo perdere questa pellicola. Non so, ma non mi ha convinta. Una colonna sonora praticamente inesistente, non ha aiutato la scenografia monotona di quelle zone aride e assolate. Lo so..lo so..è una sorta di documentario, ok e fino a qui ci sono. La trama è quasi nulla, ma è ovvio, in risalto c'è solo la documentazione della vita assurda di quelle povere donne martiri. Personaggi petulanti e ripetitivi hanno disturbato la mia serenità di spettatrice,tanto che ho provato un enorme fastidio davanti a tanta insistenza.Le mie emozioni? Nemmeno la decima parte, in confronto al film "Mai senza mia figlia", che tratta lo stesso contesto, ma è un capolavoro imperdibile, per chi è attratto da questo genere! Lo consiglio mille volte, rispetto a "Viaggio a Kandahar" a cui do un 6, anche se dovrebbe essere un 5 e mezzo e non di più...
Meraviglioiso....... ne donne col burqa in mezzo alle macerie, ne ragazze in minigonna del '72 prima del colpo di stato che ha finito il paese....consiglio a chi sia piaciuto di andare a vedere un 'altro film sull'afghanistan . . . . osama...... più tragico..... spiega la raltà di una dottoressa afghana di sua figlia e di alcuni occidentali intrappolati nella kabul di inizio regime.... stupendo..... fa vedere un momento della storia afghana diversa.....
Delle protesi artificiali che scendono ondeggiando dal cielo attaccate a dei paracadute e, in controcampo, una massa di mutilati che arranca con le stampelle nel deserto per raggiungerle e impadronirsene. Questa è l'immagine che resta impressa sulla retina della memoria di un film che ha come tema primario la condizione delle donne in Afghanistan. Makhmalbaf gira un film meno poetico di altri suoi ma animato dal bisogno di denunciare una situazione tragica...Sinceramente però mi aspettavo altro...
molto curato l'aspetto della descrizione della condizione della donna, però il resto lascia desiderare. mi è piaciuto, è giusto far conoscere in modo integrale la condizione della donna, ma per la trama si può più facilmente considerare un documentario anzichè un film.
devo dire che questo film è srato piu bello di quel che mi aspettassi. lo definisco però piu un appello alla gente per far vadere le condizioni di vita di quelle persone spinte dalla poverta a far tutto.