E non il Besson di Nikita e di Leon ma certo un film godibile. Felice l'uso del B/N e della camera; non altrettanto azzeccata, a mio parere, la scelta dei 2 protagonisti, testimoni di un film low budget
E’ un bel film. Alla fine arrivo a questa conclusione, anche se gli elementi poco convincenti non mancano: la storia non è certo originale (anche se modernizzata); il “messaggio” oggettivamente risaputo (anche se, quello dell’ “accettarsi/avere fiducia in se stessi/amarsi”, non è comunque uno dei “messaggi” principali, da proporre e riproporre, declinandolo possibilmente in forme sempre diverse?); anche l’idea finale della ‘nostalgia’/desiderio dell’angelo per una vita normale e un normale amore, non è idea certo nuova.
Disorientano i toni, soprattutto all’inizio, che sono altalenanti: saltano da una (efficace) comicità; ad una (gradevole) presa in giro di certi luoghi comuni sugli angeli’; ad una (in fondo convincente) storia di ‘salvazione’ di un poveraccio da parte d’un angelo, storia da un certo punto in poi proposta con tutta serietà; a discorsetti a volte moral-retorici, a volte con spunti interessanti e azzeccati.
In ogni caso poi il film ‘prende’: oltre che la trasformazione del protagonista appare, anche grazie alla sua eccellente recitazione, sempre più coinvolgente e convincente, il film – che costitutivamente è innanzitutto un insieme di immagini – emoziona e ‘cattura’ lo spettatore con un’incantevole Parigi in bianco e nero, ‘mozzafiato’ almeno quanto la protagonista.
Non sarà un capolavoro, potrà piacere o non piacere (troppo d'essai, d'autore, troppo surreale/irreale, troppo onirico, troppo autocompiaciuto, troppo "povero", troppo "francese", ecc. ecc......) ma non c'è niente da fare: quando Besson decide di usare la sua bacchetta da regista sa come rendere magica anche la storia più banale.
Voto scontato: 10
Grande fotografia un vero omaggio a Parigi, che mai è venuta così bene in ambito cinematografico, la regia è ottima (Besson una garanzia), la storia forse così e così (troppe le versioni cinematografiche dell'angelo caduto sulla terra e tutte, secondo me, abbastanza prevedibili) , però vale la pena di vederlo.C'e' una sorta di magia e di trasposizione che difficilmente ho riscontrato in altri film per cui lo consiglio, voto 9.
il talentuoso regista Luc Besson propone questa storia di una strana coppia girandola tutta in bianco e nero con delle leggere venature colorate di rosa ( in alcuni momenti ) , inzuppandola di momenti cinematografici gia' visti e di soluzioni narrative gia' incontrate.
Ne esce una commedia amara garbata e stilisticamente ben fatta , ben sorretta dal bravo Debbouze
e dalla statuaria Rie Rasmussen ( bellissima e conturbante con le sue gambe lunghissime in un vestito attillato che porta per tutto il film ) , peccato che al momento in cui la verita' viene svelata( ma lo spettatore senza sforzo l'aveva capito molto prima , gli indizi lasciati erano chiarissimi) il picco di interesse ( gia' non sublime ) crolla completamente in una girandola come si diceva prima di luoghi comuni. Ci sono purtroppo anche dei momenti in cui la linearita' di trama si incarta per cercare di trovare lo sbocco finale risolutorio, e quello che ne esce e' figurativamente molto bello ma assolutamente banale nello svolgimento. Un piccolo lavoro per un buon regista , che ha voluto anche divertirsi con questa storia dai toni leggeri rispetto ad altri suoi lavori piu' impegnati.
Se entrate senza grandi richieste il film puo' risultare piacevole e si tronca anche velocemente e non gira piu' di tanto su certe cose solo per allungare il brodo , e i 90 minuti scorrono percio' leggeri e veloci , peccato che poi non rimanga poi molto di questo tempo addosso.
Trailer italiano (it) per La natura dell'amore (2023), un film di Monia Chokri con Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal.