L'ho trovato interessante. La storia è profonda del punto di vista umano, piena di "ribaltamenti" dell'etica perbenista. Molti personaggi appaioni assai più ciechi del protagonista, che incarna invece la metafora di un superamento di barriere etniche e culturali. Pur essendo piagato da una così grande tragedia personale, accoglie nel suo cuore senza durezza e con umana equanimità i destini altrui, che si tratti della nobile russa che si prostituise, della spia giapponese, o dell'ebreo fuggito dall'Europa. Così come la contessa bianca decaduta mostra più purezza e nobiltà di tutti i suoi ipocriti parenti, che la sfruttano e disprezzano e, anche se in miseria, non hanno perso nulla della loro arrogante e razzista aristocratività. Bella fotografia. Bravissimi attori. E non è vero che non si capiscono gli eventi she fanno da sfondo storico: c'è un escalation di titoli di giornali, comunicati radio, le riunioni di occidentali che devono decidere se difendere militarmente o no le concessioni a Shanghai o abbandonarle, le fuga della gente, i bombardamenti e l'invasione delle truppe giapponesi. Cosa c'è di non chiaro? E non trovo che il film sia poi così lento. Di Ivory ne ho visti di assai più noiosi..
A me il film è piaciuto. Ottima la Richardson! D'accordo è lento ma non mi aspettavo nulla di diverso dato che il regista è Ivory. Grande la fotografia! Fa riflettere lo scenario della famiglia del marito (Scomparso) di lei, ed anche il loro comportamento alla fine. La Richardson è dolcissima e chiede alla cognata che lo sia altrettanto con la figlia qualora gli eventi dovessero precipitare. La protagonista è inchiodata dagli eventi, tanto che subisce lo smacco, da parte della suocera e della cognata, di farsi abbandonare per poi risvegliarsi grazie al vicino. Una buona pellicola.
Ho letto anche la recensione di filmup e non era così positiva. Io invece il film l'ho trovato molto bello. La trama è molto originale e fa molto riflettere il fatto che due amici nella vita possano ad un tratto divenire nemici solo perchè le loro differenti nazioni siano entrate in guerra.
Gran bel film...da vedere.
Ambientata in modo credibilissimo nella Shangai degli anni 30 la storia di una famiglia nobile depredata dai Soviet russi si fa spazio in una realtà molto dura in cui solo il lavoro della protagonista riesce a garantirne un'esistenza appena dignitosa.Il rapporto sempre più stretto tra la contessa bianca e un diplomatico americano non vedente diventa il perno della storia,una storia pero' poco raccontata,ma svelata molto lentamente e lasciata intravedere da metafore,silenzi,sguardi e riflessioni dei due protagonisti.
Purtroppo le metafore diventano troppe,i silenzi sono a volte troppo lunghi e il film non decolla:il rapporto tra i due è sostanzialmente un doppio soliloquio tra due personaggi troppo ripiegati su se stessi che non comunicano e che nonostante una singolare recitazione,non arrivano al cuore di noi spettatori.Troppo tempo è stato dedicato ai due protagonisti senza però insistere sulla loro dimensione interiore e anzi il regista sembra calcarli di una tinta un po' melodrammatica.
Purtroppo cadono in sordina sia la meravigliosa sceneggiatura che la colonna sonora,complici entrambe di un'atmosfera molto reale e coinvolgente che solo alla fine però,dopo le oltre 2 ore di non facilissima attenzione ci fanno capire di essere in piena guerra sino-giapponese