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La porta sul buio ( Film Tv )

Opinioni presenti: 2
Media Voto: Media Voto: 10 (10/10)

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Il Dario Argento che(forse) non può tornare più

(10/10) Voto 10di 10

“La porta sul buio” è un mini-serial di 4 film tv giallo/thriller che Dario Argento realizzò per la RAI nel settembre 1973.Si compone di piccoli gioiellini della suspance:”Il vicino di casa”(regia di Luigi Cozzi;due giovani coniugi si trasferiscono con il loro figlio appena nato in una nuova abitazione sul litorale laziale.Il loro vicino di casa è un pazzo che ha da poco commesso l’omicidio di sua moglie); “Il tram”(regia di Argento firmatosi con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte;un commissario di polizia indaga sul misterioso assassinio di una ragazza uccisa nel vagone di un tram,durante una corsa notturna);”La bambola”(regia di Mario Foglietti; dopo l’evasione di un paziente schizofrenico da un manicomio,una ragazza viene uccisa;un’altra ragazza è invece pedinata da un misterioso individuo);”Testimone oculare”(regia di Argento e Roberto Pariante;una donna racconta alla polizia di aver assistito ad un omicidio.Ma nessuno le crede perché dell’accaduto non è stata rinvenuta alcuna prova).Argento portò sul piccolo schermo il suo modo di fare cinema thriller:non si può che dire che fu un ottimo risultato.Non solo per l’originalità delle idee sulle quali ha sviluppato le storie.Ma anche per abili costruzioni narrative;soluzioni visive che creano panico psicologico; ottimi intrecci;combinazione magnifica di immagini, suoni e movimenti di macchina,con riprese da antologia.La violenza vera e propria manca,ma non è un difetto:sicuramente all’epoca la maledetta censura RAI influì su questa scelta,ma è anche vero che ad Argento interessava riuscire a rendere inquieto lo spettatore televisivo semplicemente facendogli capire i meccanismi della follìa mentale attraverso storie cupe e paurosamente oscure(quella porta sul buio,quell’apertura sull’ignoto che ci riguarda tutti,quando ci troviamo dinanzi a eventi della vita,anche inaspettati,che ci mettono a confronto con le nostre paure più inconsce).Non può che far rabbia vedere la magnifica grandezza artistica di Argento(che anche in tv divenne il miglior Hitchcock italiano)se rapportata ai risultati non brillanti dei suoi lavori di oggi.Che gli succede? Perché il suo cinema zoppica e delude? Io penso che Dario Argento non ha più voglia di fare questo lavoro,o almeno di lavorare sul thriller;in più ha esaurito tutto quello che aveva da dire;i suoi soggetti non nascono più da oniriche fantasie che l’hanno guidato e ispirato per vent’anni e più.Mettiamoci anche che il cinema di oggi è cambiato:molti si chiedono perché i suoi attori sono così inefficienti.Una volta era Argento a sceglierseli liberamente,oggi sono strasicuro che gli vengono imposti solo quelli che stanno a disposizione della Medusa.”La porta sul buio”non potrà più tornare.Durante la lavorazione di Suspiria Argento disse che sapeva di lavorare bene perché era in un momento di grande felicità artistica:era verissimo!.Oggi sono sicuro che la mancanza d’entusiasmo,di ispirazione e l’ostilità di un cinema di mercato hanno annullato quella sua felicità.



Daniele, 25 anni, Napoli (NA).




Gran lavoro

(10/10) Voto 10di 10

La cosa che si nota innanzitutto è la grande cura. Sembra uno scorrere molto lento, ma la lentezza è vibrante e permette all'ansia ed alla paura di crescere. I riferimenti ci sono ma sono nascosti, immaginati, onirici: il pensato è presente ma non si vede, nè viene suggerito in maniera palese. Tuttavia è immediato, è comprensibile a tutti. La regia e la musica sono parti integranti della storia: scene, inquadrature, passaggi di ritmi e crescendo hanno lo stesso status dei personaggi viventi (e non) della trama. Ciò dimostra che non è necessaria una trama complicata o con riferimenti chiari (ma banali) ad esoterismo o conoscenze mistificate: la paura è dentro di noi, "dietro la porta", ed al regista basta accendere la fantasia per farcela toccare con mano. E' il quotidiano la paura più grande, lo stravolgimento dell'automatica abitudine. Concordo con Daniele di Napoli, i recenti lavori di D. Argento non sono lontanamente comparabili con questo: nelle ultime pellicole non c'è più nè anima nè amore (si prenda ad esempio "La terza madre": l'unica cosa che fa paura sono le pessime interpretazioni, il resto è scontato e noioso).



Demis, 33 anni, Venezia (VE).





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