Ho visto questo film due anni fa, un pomeriggio di Gennaio in una sala semivuota che, paradossalmente,è in Italia garanzia del valore di un film. Non sono stato deluso, perchè "Pauline e Paulette" è un piccolo gioiello cinematografico,incastonato tra il "Valzer dei Fiori" di Tchaikovsky e i colori dei fiori, due costanti che corrono attraverso tutto il film come un film rouge che ci conduce al cuore della tenera Pauline. Una storia di diversità con lieto fine, raccontata con senso della misura e senza retorica, grazie all'aiuto di protagoniste brave e di un'ambientazione a metà fra le favolistiche Fiandre e la grigia Bruxelles. Da vedere, assolutamente.
Si lascia vedere con piacere: belle immagini, brave le attrici, riflessione importante e soprattutto originale nel parlarne per l'ambito perticolare della terza età. Però alla fine l'ho trovato un po' retorico. C'è da dire che in fondo Paulette riscopre la sorella grazie e soprattutto alla solitudine in cui viene a trovarsi, che le fa capire quanto abbia bisogno di Pauline. Quindi forse più per la condizione dei ritardati mentali il film è interesante per le solitudini che racconta. Comunque da vedere.
Questo film è davvero un piccolo capolavoro: con delicatezza e anche allegria ci mostra una storia che capita più spesso di quanto si pensi... ci sono molte Pauline in giro, sballottate fra parenti che non sono particolarmente entusiasti di occuparsi di loro... peccato però, posso dare tanto affetto, basta accorgersi di loro...