Mi aspettavo decisamente di più dal King Kong di Peter Jackson, film che, al di là della spettacolare messa in scena, presenta non poche pecche, prima fra tutte lo sbilanciarsi pesantemente verso l'azione pacchiana e fine a se stessa. Ottima la prima mezz'ora ambientata in una New York degli anni '30 perfettamente ricostruita, e godibile il viaggio in nave, per quanto ricco di scene e personaggi tutto sommato sforbiciabili, nonché di fastidiosi quanto inutili ralenti. Purtroppo, una volta sbarcati a Skull Island la mia attenzione è stata messa a dura prova: Jackson ci dà dentro con gli effetti speciali, ma sembra più interessato a divertire se stesso che il pubblico, e infatti, nonostante le scenografie e alcune soluzioni visive siano una vera gioia per gli occhi (anche se, in più di un'occasione, gli ambienti mi hanno ricordato non poco Il Signore degli Anelli), questa parte, in teoria la più adrenalinica e spettacolare, risulta al contrario lenta, ridondante e parecchio noiosa. La fase Jurassic Park/Starship Troopers, poi, mi ha davvero stroncata: troppe bestie, troppo caos, troppa ripetitività a fronte del coinvolgimento dello spettatore che invece scivola sempre più verso lo zero. Sì, ok, tutte 'ste schifezze erano presenti nella storia originale, ma mica l'ha ordinato il dottore di riproporle pari pari sul grande schermo, si poteva tagliare qualcosa e snellire un po' la narrazione, anche perché, diciamocelo, a parte il vermone/sanguisuga e - ovviamente! - Kong, gli insettoni e i dinosauri non sono realizzati poi così bene; gli inseguimenti e le risse stile wrestling sono fintissime e per questo poco coinvolgenti, il buon vecchio T-Rex di Spielberg, nonostante i 12 anni in più sul groppone, in quanto a realismo e credibilità stravince su questi lucertoloni verdini dai dentoni piatti e plasticosi. L'ultima, attesissima parte, contenente tutte le scene più famose, inizialmente fa ben sperare, ma ahimè, di nuovo, preferisce buttarsi sulla spettacolarizzazione gratuita ed eccessiva. Alla fine, tirando le somme, si ha la sensazione di aver assistito a un film incapace di riservare il giusto peso agli elementi migliori, in cui le tematiche più intriganti (l'affetto tra la bella e la bestia, la mercificazione di Kong) ricevono molto meno spazio e attenzione rispetto ad eventi trascurabili. Sei, perché gli orrori cinematografici sono ben altri, ma anche i capolavori.
Semplicemente un vero e proprio capolavoro. Peter Jackson ha fatto centro ancora una volta, senza deludere nessuno. Ha diretto un film in cui si può trovare di tutto: avventura, azione, humor, amore, sentimenti, mistero. E' proprio questa "minestra" che rende il film bellissimo. Naomi Watts è semplicemente perfetta nel ruolo di Ann Darrow (a differenza di Fay Wray e Jessica Lange, infatti, lei si dimostra molto più "innamorata" e consapevole di quella creatura che combatte e muore per lei), Jack Black si dimostra bravissimo anche in un film complesso come questo e, ovviamente, non ci priva della sua fantastica comicità. Anche Adrien Brody risulta convincente e molto romantico, coraggioso e intrepido. Sono tre ore di film incantevoli, che non ti fanno staccare gli occhi dallo schermo, nonostante la presenza di alcune scene superflue (l'inseguimento dei dinosauri e gli insetti giganti nel crepaccio). Assolutamente indimenticabili le scene fra Ann e Kong: quando lui la rapisce, la salva e la protegge dai tre dinosauri, quando guardano il tramonto dall'"Isola del Teschio", Kong che cerca la sua amata per la città, Ann che si rifiuta di partecipare allo spettacolo ma, soprattutto, la scena cult in cui Kong porta Ann sull'Empire State Building e lotta contro gli aeroplani per la propria sopravvivenza (e per quella della donna che ama). Un film commovente che difficilmente lascia il cuore di chi lo ha apprezzato.
Dopo l'eccelsa sotto ogni punto di vista trilogia dell'Anello, Peter Jackson non delude e ripropone per la terza volta un classico di avventura che porta alla luce il grande Kong del 1933 dimenticato con lo scivolone del '77. Qui lo scimmione è reale anche se realizzato dai maghi da oscar della Weta digital e la giungla, con la sua fauna e i suoi dinosauri, parla ed esprime tutto l'aspetto selvaggio di un mondo perduto e isolato in mezzo alla nebbia. Le torbide atmosfere serpicanti e lussureggianti catturano l'attenzione dello spettatore.
Riecco Peter Jackson all'opera nel remake del più grande gorilla del mondo del cinema: King Kong in carne e ossa. Come tutti sanno, Jackson riesce a "colpire" il pubblico grazie ai suoi filmoni fantastici ricchi di: scenografie stupende e adatte (vedi Il Signore Degli Anelli), effetti speciali grandiosi e un ottimo montaggio sonoro. E' tornato Jackson, a ricostruire un mito della storia del cinema, in un remake molto ben fatto che si adatta ai giorni nostri. La scena finale poi, è da definire veramente "cult", poi gli attori sono molto bravi (da Naomi Watts a Jack Black, che ottiene il suo primo ruolo serio, e un avvincente come sempre Adrien Brody). Il film "spacca", è ben costruito, ben fatto.
Possibile che si riesca a rimanere incollati allo schermo e quindi rivedere e gustare una trama giä vista e arci nota ? Eppure l'impossibile si è avverato, grazie al regista, agli attori, alla fotografia, alla scenografia, alle luci drammatiche e le inqudrature meravigliose, algli effetti speciali che sono belli ma vanno persino in secondo piano rispetto al ritmo di un film pur lungo... Chapeau !