Con questo primo sublime gioiello cinematografico, il mitico alfred comincia la sua carriera cinematografica... è sicuramente (secondo me!) anche uno dei migliori hitchcock di sempre, anche se mi sembra che, purtroppo, di questa sua prima pellicola, a differenza di altri suoi capolavori, appare "dimenticata", per lasciare pieno spazio all' ormai immortale e ultracitato psycho...speriamo che anche questa pietra miliare venga riscoperta agli occhi di tanti appassionati della cinematografia, e di cui sarebbe un errore fatale dimenticarsi...
Gli anni '30 sono stati per Hitchcock anni prolifici e il valor medio delle opere è stato molto alto. Gli anni quaranta iniziano con Rebecca che segnano un primo passo verso il cinema americano, lasciando lo stile anglosassone per sbarcare sull'altra sponda dell'oceano per diventare così uno dei più importanti registi della storia del cinema. Lo stile della suspance e del mistero lugubre è già in questo film un marchio di fabbrica e la bellezza di Rebecca (il film) non passa inosservata nemmeno agli Oscar che premiano il film con la statuetta più importante (miglior film) ma non per la regia. Anche gli attori sono molto bravi (Laurence Olivier, Joan Fontaine. Questo sicuramente è uno dei cinque o sei film più belli di Hitchcock, e noi sappiamo cosa significa in una filmografia di così alto livello. Magnifico.
Un ricco vedovo di mezza età si innamora, ricambiato, di una giovane donna di modesta estrazione sociale e la sposa. L'iniziale felicità coniugale si trasforma presto in un incubo per la ragazza, a causa dell'indelebile ricordo della prima moglie defunta, Rebecca, che incombe sul palazzo del marito e su tutti coloro che l'hanno conosciuta.
Bellissimo film del 1940 di sir Alfred Hitchcock, racchiude in sè tutti gli elementi che in seguito saranno meglio sviluppati ed analizzati dallo stesso regista in suoi successivi e più noti capolavori: il gusto per il dettaglio, il dubbio opprimente, il detto-non detto, il trauma rimosso o che si cerca di rimuovere, le atmosfere cupe, il matrimonio problematico, l'ossessione e la follia. Tutto è studiato, in questo film, nel più minuto dettaglio, a partire dalla regia impeccabilmente perfetta, fino all'ottima interpretazione dei due protagonisti (e non solo di essi), alla misteriosa fotografia (bianco/nero) basata sul continuo drammatico contrasto luce-ombra in cui le ombre, specchio delle tenebre interiori, vincono sulla luce, per finire con la bella colonna sonora alternata fra leitmotiv amoroso e musica inquietante. Straordinariamente enigmatici e sinistri i primi e primissimi piani della terribile governante del palazzo, interpretata da un'attrice veramente bravissima. Viene poeticamente ripreso il tema fiabesco, attraverso delicati rimandi alle cupe fiabe de "La bella e la bestia" e "Barbablù", allorché alla giovane sposa viene vietata la visita ad un'ala del palazzo in cui vive, che era stato abitato dalla moglie defunta, e che invece la donna visiterà di nascosto. Ossessivo ed efficacissimo soffermarsi sul dettaglio, con l'insistente inquadratura della "R", iniziale della prima moglie, che occupa ogni angolo del palazzo, fino ad essere ricamata sui fazzoletti da naso e sulle federe dei cuscini. Di grande effetto le inquadrature a piombo dalla scogliera. Hitchcock introduce in questo film anche l'uso narrativo dei flashback ed anticipa le scene più drammatiche attraverso gli eventi atmosferici "negativi", come è tipico del grande cinema d'autore e come spesso sarà ripreso nei film dello stesso regista; ecco quindi l'introduzione del temporale, della pioggia violenta, della burrasca marina.
Grande film, un po' troppo lungo nella parte iniziale ed un po' datato, con una parte un tantino noiosa quando si estende al processo; tuttavia magistrale nell'interpretazione (soprattutto, appunto, della governante), nella regia, nel sonoro e nella fotografia, nonché nell'approfondita analisi psicologica dei personaggi.
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(9.5/10)
