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Il 13° Guerriero

Opinioni presenti: 72
Media Voto: Media Voto: 7 (7/10)

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L'opinione di Riccardo

(7/10) Voto 7di 10

Un buon film epico che narra le gesta di 13 guerrieri normanni che difendono un villaggio attaccato dagli uomini orso. Un arabo si unisce ai normanni diventandone il 13° guerriero. Il film in sè è abbastanza lineare con una trama molto semplice ma il regista ha saputo trarre il meglio da quello che aveva realizzando delle ottime scene soprattutto di combattimento. Il film ha un buon ritmo e la ricostruzione scenica è credibile. In tutto è un fil che si lascia vedere.



Riccardo, 39 anni, Montesilvano.




Vera epica !

(9/10) Voto 9di 10

Trama lineare, niente da capire così da potersi far trascinare dall'atmosfera; ambiente nordico cupo ed ostile e grandi personaggi: Vladimir Kulich (Buliwyf) è un capo vichingo d'antologia, e il vero protagonista della pellicola. Banderas (Ahmed Ibn Fahdlan) veste bene la parte ed aggiunge un tocco d'esotismo garbato, e l'accoppiata con Dennis Storhøi (Herger) è azzeccata. Per chi apprezza l'epica è un vero gioiellino: il film di Bewulf!



Muffin, 1 anni, Via della noce.




Coinvolgente

(8/10) Voto 8di 10

Questo film è da vedere già solo per il gruppo di Normanni, spacconi, irriverenti, selvaggi, brutali e incredibilmente divertenti, in una sola parola spettacolari, la storia è piuttosto semplice ma molto bella e coinvolgente, la parte dell'arabo non poteva che essere data a Banderas che se la cava bene come al solito, bello il finale!



Vincenzo, 21 anni, Torino.




Uno dei miei "ever-green"

(9/10) Voto 9di 10

Lirica potente, personaggi molto caratterizzati, fine ricerca nella riproduzione di certi costumi dell'epoca e quel tocco di "fantastico" che non guasta mai. L'arabo (Banderas) che inizialmente s'approccia titubante e suo malgrado ai "barbari" scoprirà lentamente la profondità e la spiritualità di quella cultura per lui così aliena e risveglierà, dentro il suo animo poetico ma talvolta frivolo, lo stesso coraggio e la medesima tempra dei guerrieri nordici. Un lungo viaggio che è soprattutto interiore per l'arabo; una missione coraggiosa che farà guadagnare il proprio posto nel Vahlallah per il manipoli di normanni. La cruenza che traspare dalle scene di battaglia non è ostentata, seppure i più sensibili potranno esserne disturbati.



Ghaladh, 30 anni, Milano.




Recensione scolastica

(6/10) Voto 6di 10

HO DOVUTO AFRE LA RECENSIONE X SCUOLA... X KI INTERESSA... Il film sembra essere tratto da una storia vera, visto che molti modi di fare corrispondono a quelli di quel periodo storico. Anche gli “uomini-orso” appartengono a quel periodo storico, infatti durante il MedioEvo era frequente che popoli del nord si travestissero da orsi o si cospargessero di cenere per sembrare figure ……….. e incutere terrore nelle popolazioni, tuttavia, nel film gli “uomini-orso” erano convinti di essere veramente orsi, e questo non è documentato da fatti storici. Il film mette molto in risalto le cattiva abitudini poco igieniche dei normanni(all’inizio nell’accampamento gli uomini devono da una ciotola nella quale poi sputano e si lavano il viso, quando Ahmahd viene ferito è curato da una donna con urina di capra, dirante la costruzione di una palizzata per difendere il paese due uomini combattono brutalmente tra loro finchè uno dei due muore), il protagonista provenendo da un altro paese è disgustato da queste usanze ma non può far altro che accettarle. Oltre ad avere poco igiene sono anche molto crudi e violenti e questo è messo in risalto da alcune scene del film, spesso molto sanguinarie e violente(le varie battaglie, il ritrovamento dei cadaveri di alcuni uomini, la mancanza delle teste nei cadaveri e il ritrovamento di tutti i teschi degli uomini uccisi dai wendol). Questo aspetto del film lo rende si più verosimile ma anche criticabile per le immagini a mio parere troppo violente che forse in alcuni casi potevano essere evitate perché non indispensabili alla trama della storia. La descrizione attraverso immagini degli usi e costumi delle popolazioni è molto articolata e molto verosimile. Sommariamente il film può dirsi abbastanza vicino alla realtà del tempo, ma ci sono alcuni particolari che possono sembrare poco credibili; come il modo con cui Ahmahd impara la lingua dei compagni e dal film sembra che passino solo tre giorni ed è alquanto poco probabile che un uomo impari una lingua soltanto ascoltandola per di più in pochi giorni. Anche il fatto che la previsione della seconda veggente si sia rivelata vera è abbastanza improbabile, anche se nel MedioEvo si credeva molto agli oracoli. Il film mette anke in risalto la devozione degli arabi per la religione, per Hallah; infatti questo tema emerge vari volte durante la storia(all’inizio quando viene chiesto a Ahmahd di raccontare una storia lui racconta quella dell’origine del mondo, quando viene chiesto al protagonista se sa “disegnare i suoni”, scrivere, lui scrive la frase “l’unico Dio è Hallah e Maometto è il suo profeta”). La devozione alla religione degli arabi è molto nota, infatti, anche oggi praticano la religione in modo molto profondo. A mio giudizio il film è abbastanza bello e anche abbastanza scorrevole, tuttavia penso che alcune scene sarebbero potute essere tralasciate.



Valentina, 15 anni, Pistoia.





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