Il tema delle relazioni umane ridotte, nella metropoli postmoderna, alla mera superficialità, all'indifferenza, alla "banalità del male", alla spietatezza piuttosto che rivolte all'ascolto, alla comprensione e allo scambio reciproco è di grande attualità. Si tratta di quella che il sociologo Zygmunt Bauman chiama "modernità liquida" e "solitudine del cittadino globale". Ma nel film, che pure dura oltre 100 minuti, è affrontato un in modo banale, con superficialità e con un intreccio narrativo un po'semplicistico: 2/3 per esprimere la cruda freddezza, la frustrazione di alcuni personaggi e il senso d'inferiorità sociale di altri e l'ultima parte per mettere, in qualche modo, "le cose a posto" e dare un barlume di speranza. Il tema del razzismo è affrontato con una serie di cliché che non aggiungono niente di già visto sull'argomento e per questo non aiuta per niente a riflettere. Nessun personaggio è approfondito nella sua storia personale, come se lo spettatore lo dovesse già conoscere e quindi assume i caratteri del vuoto stereotipo. Forse proprio perché si proponeva di affrontare le relazioni umane come tema principale risulta debole e abbastanza ingenuo, mentre altri film che trattano temi diversi toccano l'argomento in modo più indiretto ma più incisivo ed efficace. Significativa invece la frase iniziale, vale da sola l'intero film.
Scusate, quale numero sto leggendo come media? 8? Personalmente credo che ogni "numero", sia esso 10 o 100 o 1000 non riesca a dare l'idea del capolavoro che è riuscito a creare il regista, lo scenografo e chiunque abbia realizzato il film. Lo rivedrei altre 10 volte, Crash è emozionante, è unico, è un thriller con una morale da rabbrividire, un significato profondo splendido che forse per comprenderlo in pieno occorre rivederlo. Insomma, se state decidendo se vederlo o meno, fatelo per voi, sedetevi sul divano e che inizi il capolavoro. La prima frase che sentirete è emblematica di tutto il film.
In questo film nessuno ha superficialmente torto, ma in realtà il torto l'abbiamo tutti, anche noi che lo guardiamo, noi per primi. Compromessi, appunto. Quelli che ci impone la società in cui viviamo. Ignoranza, razzismo, soggettivismo, chiamatelo come volete. Non è una pellicola per tutti, è una parodia di ciò che siamo. Da sempre, dall'alba dei tempi.
Concordo pienamente con l'utente che nella propria opinione ha detto "solo la scena della bambina vale 10".
il film è un vero spettacolo; mi piace in particolar modo l'equilibrio che e' stato dato al tutto. per fare qualche esempio:
- il gestore del negozio (il persiano) ha offeso e trattato male (in maniera del tutto gratuita e ingiusta) il tizio che gli ha aggiustato la serratura, e per questo si è visto radere al suolo il suo locale.
- sandra bullock ha sempre avuto dei pregiudizi verso le altre razze (anche lei, in maniera gratuita) ed è caduta dalle scale
- il tipo che cambiava le serratura si è sempre comporato bene, anche in situazioni a lui scomode, e per questo si è visto "salvare" la figlia.
per tutto il film non ci si annoia mai. ottimi attori, ottime interpretazioni.
dovremo tutti imparare qualcosa da questo film.