Si perchè il deus ex machina è deprecabilmente in questo caso un giubbotto antiproiettile, mi dispiace per Justin che lo vedo meglio sul palcoscenico che sul palco, ed andava alla grande con quel modo di fare "teenager spontaneo" assimilato dai suoi fan, però siamo sempre li con le solite sparatorie dove la suddetta ch***a in tema di difesa, proprio non ce l'avrebbe mai fatta a rimanere vivo. La trama è gia trita, e gli attori noti quasi tutti maschioni comunque non mi ragguagliano la qualità del film, e di femmina a parte le due girlfriend, che non hanno un ruolo incisivo, non ce n'è. Il film scorre bene, ma ha scarsa aderenza realistica, e poi non ci credo che con tutta quella violenza devono perentoriamente condannare a morte chiunque, per una stupidaggine, e poi un incidente così nella sede della forza di polizia, che lascia indifferenti, troppo, per non essere scoperti dalla sorveglianza, e quel giornalista ritard... che non è riuscito a diffondere subito le prove. Action movie un pò scontato.
Se dovessimo considerare "l'anima" di una accattivante se non promettente sceneggiatura in correlazione con un cast di primissimo livello (Freeman/Spacey)potremmo esagerare coi complimenti alla regia. Il mix di presupposti gode di un certo fascino anche agli occhi del più "temibile" cinefilo.
Seppur si presenta con una trama ormai nota agli spettatori; il solito thriller hollywoodiano prende la rampa di lancio per gettarsi in un oceano di "bla bla bla".
Un giornalista in erba interpretato da una popstar che miete vittime alle prime note, "steccando" con acuti che viaggiano in una dimensione "tra palco e realtà", un palco senza musica e una realtà segnata dal destino di un ragazzo, rubato per sbaglio al drive in da un magnate della produzione, che per punirlo della sua fortuna, gli mette in mano una pistola a fine montaggio.
Un veterano della squadra investigativa interpretato da uno Spacey irriconosciblmente inappropriato che compare all'improvviso come un batman vendicatore.
Ma del resto, dell'attore, non è la prima volta che abbiamo "i soliti sospetti".
Un fotoreporter pluripremiato interpretato da un Freeman invecchiato che ci delizia con un ballo del "qua qua", ormai stanco di recitare nei soliti thriller che mettono una tacchetta in più sul muro della "cella" dalla quale sembra non voler più uscire; e pensare che nei panni dello scienziato Lucius Fox della Wayne Enterprise si presentava già con l'oscar in mano.
Ma diamo un merito ai "veri attori" di questa scadente pellicola, che per colpa della trama muoiono prima del previsto.
Sicuramente l'idea non è male, il film a me è apparso abbastanza scorrevole anche se è vero che la sceneggiatura è rivedibile e il finale sa troppo di già visto. Concordo infine col fatto che è un cast anche troppo impegnativo (Spacey, Freeman, lo stesso Elwes) per un film come questo. Complimenti a Dylan McDermott che nel ruolo di cattivo se la cava veramente benissimo.