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La rosa bianca - Sophie Scholl

Opinioni presenti: 24
Media Voto: Media Voto: 9 (9/10)

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Stupendo

(10/10) Voto 10di 10

E’ arrivato nelle sale cinematografiche italiane il film la rosa bianca. sophie scholl, per la regia di marc rothemund e con la ottima interpretazione di julia jentsch. il film presenta al grande pubblico una delle esperienze umane più significative che un gruppo di giovani universitari ha portato avanti dentro la germania deturpata dal nazismo. questi giovani, accomunati da una vibrante passione per la vita e da una profonda amicizia, in gran parte studenti della facoltà di medicina di monaco di baviera, hanno distribuito nell’estate del 1942 e nel febbraio del 1943 alcuni volantini firmati “rosa bianca” che incitavano alla resistenza contro hitler e chiedevano libertà per il popolo tedesco. a causa di questo loro gesto sono stati mandati a morte. marc rothemud per far conoscere questa esperienza ha fatto una scelta interessante, quella di presentare la rosa bianca raccontando la drammatica vicenda di una di loro, sophie scholl: di lei infatti ripercorre l’ultima fase della vita, dal volantino distribuito nell’università di monaco, all’arresto, all’istruttoria ( che prende gran parte del film mettendo a confronto sophie e mohr, ufficiale della gestapo), al processo e alla condanna a morte. il film è quindi uno spaccato della rosa bianca, ma ne esprime le caratteristiche fondamentali, la grande forza ideale, la profonda religiosità, la stupefacente certezza di posizione e un vitale senso dell’amicizia. dal film emerge la personalità di sophie scholl, in nulla artefatta: è ben descritta la drammaticità della sua vicenda, quella di una ragazza di ventun anni che per gli ideali in cui crede si trova a fare i conti con la morte, una morte che cerca in tutti i modi di evitare; così emerge in modo commovente che ciò di cui hanno paura i nazisti è la sua ragionevolezza. sophie scholl usa la ragione e lo fa nel suo legame con la realtà, così da snidare sempre l’irragionevolezza dell’ideologia. questi ragazzi furono mandati a morte perché usarono la ragione; sei volantini seminarono tanta paura perché erano l’espressione di giovani che in un mondo in cui dominava l’ossequio alla propaganda non fecero altro che mettere in campo la ragione, chiedersi il perché delle cose, confrontare le idee naziste con la loro umanità. il film parla di sophie scholl ed a confronto con lei che il nazismo appare in tutta la sua violenta irragionevolezza: il processo ai tre giovani della rosa bianca è un documento impressionante di quanta disumanità ci sia nel totalitarismo hitleriano da ultimo in sophie scholl si vede come un’esperienza umanamente ricca quanto quella cui lei partecipava portava dentro un seme indistruttibile di speranza. tutto il film lo documenta, in ogni situazione sophie cerca uno spiraglio di vita, una luce come anche immaginativamente si insinua in alcune scene di grande intensità, e questo diventa commovente nelle scene finali, le più drammatiche, eppure le più segnate dalla speranza. in queste il regista ha documentato significativamente la speranza che si legge negli addii che questi giovani ci hanno lasciati, addii che portano dentro la certezza che la vita ha un destino positivo.



Gianni, 54 anni, Abbiategrasso (MI).




Uno spirito forte, un cuore tenero

(10/10) Voto 10di 10

Il film é tutto in questa frase che Sophie apprende dal fratello. Film generoso come i protagonisti, limpido, senza pause, certo tutto di parole ed espressioni dei volti, attori nella parte, tutti, sicuramente da vedere. Perché non è stato fatto prima? Perché battersi per la libertà equivale spesso a "tradire" il proprio paese, perché ci viene imposta la legalità come virtù e l'obbedienza ne diviene tragica conseguenza.



Gianpaolo, 53 anni, Isola della Scala (VR).




Commuovente e bello...

(8/10) Voto 8di 10

Come nel caso de "La caduta" ci ritroviamo di fronte ad un film tedesco sulla WW2 che si distingue per l'asciuttezza quasi documentaristica. Il film evita fronzoli e sentimentalismi troppo marcati eppure alla fine ti conquista e ti rende difficile trattenere la commozione. Ti spinge ad andare ad informati meglio sui fatti storici che narra e a nutrire un profondo senso di riconoscenza verso quegli eroi dimenticati..o non sufficientemente celebrati.



Mariano, 51 anni, Roma (RM).




giustizia è fatta,forse

(7/10) Voto 7di 10

Il film è decisamente noioso. anche la recitazione non mi è sembrata gran che,a parte held(io in quella parte avrei visto meglio ulrich muhe,il gerd wiesler de "le vite degli altri"). ma allora perchè questo "7"? il motivo è semplice per me: amo la storia e per me la germania è anche la patria di bach,beethoven,schiller e mann. e ben sapevano questo i ragazzi della weiße rose. onore alla loro memoria e a quella di migliaia di tedeschi che non vollero riconosersi nel delirio criminale hitleriano.



Fried Von Trenk, 45 anni, Cimbro (VA).




Un film che tutti dovrebbero vedere !!!!

(10/10) Voto 10di 10

Il mio dieci a questo film è dovuto non tanto al lato cinematografico (in ogni caso penso che una pellicola come questa si meriti un bel 7.50, per non parlare delle stupende interpretazioni degli attori che impersonificano Sophie Scholl e Mohr), quanto piuttosto per il suo valore morale. E' un film che tutti dovremmo vedere, dovrebbe essere proiettato nelle scuole, proposto alla televisione ! Certo che di fronte alla figura di una persona eccezionale (per cortesia, lasciamo perdere i termini eroe o eroina, li trovo ipocriti, eppoi di eroi sinceramente non ne abbiamo bisogno !)come quella di Sophie Scholl, non possono non venire in mente tantissimi giovani, e non, dei nostri giorni, spesso privi di qualsiasi valore morale e civile, ma attenti solamente al proprio tornaconto, vuoti interiormente, pieni solamente di volgarità, stupidità, ignoranza, egoismo, violenza fine a se stessa (mi vengono in mente i cosidetti ultras delle partite di pallone....)



enrico, 45 anni, trieste.





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