Un film particolare e delicato, come caratteristico del regista coreano. Fotografia meravigliosa, capace di incollare allo schermo per un'ora emmezza anche nell'assoluta mancanza di dialoghi. La parola è scarsa, limitata, com'è superflua in ogni vera storia d'amore, dove gli sguardi sono i veri e unici protagonisti. E kim-ki duk è abilissimo a catturarli, sguardi tristi o giocosi, sguardi che contengono interi universi. Forse è anche per quest'intensa empatia che si viene creando coi protagonisti, entrando nell'intimità del loro rituale quotidiano, che quando le presenze esterne cominciano ad essere più incidenti risultano quasi fastidiose. E' col chiacchiericcio insensato del ragazzo, recriminante stucchevoli ricerche di madri e padri ormai dimenticati, che comincia il lento decadere del film: sempre più fantastico e improbabile, si allontana dalla linea discreta tenuta inizialmente. La profonda ed allo stesso tempo fragile relazione fra i protagonisti perde il suo equilibrio, riempiendosi di simboli a mio parere superflui, che tolgono credibilità all'intera costruzione iniziale. Culminando nell'assurda freccia finale e nella prevedibile riaccensione della barca. Senza contare la cessione al favolismo, davvero ottimo film.
Ciao a tutti. Premetto che adoro Kim KI-Duk, ho visto tutti (e dico tutti) i suoi film (anche in lingua originale, cosa che consiglio vivamente, perchè cambia moltissimo l'approccio al film e modifica l'espressività dei personaggi); riassumendo, trovo che sia uno dei massimi registi viventi in qsto momento. Detto ciò, al cospetto di film quali Bad Guy, L'isola ma anche lo splendido Indirizzo sconosciuto e perchè non Birdcage Inn, questo film a mio parere non rende.. A prescindere dal fatto che come sempre i film di Kim Ki-Duk presentano una fotografia magnifica, inquadrature stupende e a livello di contenuti scene di una poeticità estrema ed unica (so di ripetermi), trovo che qsto film abbia delle carenze: ho notato un certo trascinarsi verso il finale, io vi parlo di sensazioni..di solito mi ritrovo catapultata alla fine dei suoi film, invece in qsto ho fatto fatica, mancava qualcosa.. Inoltre io qsto finale l'ho trovato insensato, insomma, ho letto le varie interpretazioni, ma nn mi ha convinto.. Peccato, poteva essere superlativo, come tutti gli altri.
Mi chiedo a volte se le persone che scrivono i commenti, soprattutto per film di questo genere che ovviamente non vanno interpretati per quello che mostrano effettivamente (svegliaaaa!) ma per quello che vogliono simboleggiare, abbiano un minimo di sensibilitá e di capacitá di analisi. Capisco anche che Kim Ki Duk non sia un autore di film per tutti, soprattutto per il pubblico occidentale abituato alla rappresentazione brutalmente consumistico-edonistica del mondo (buoni e cattivi, sparatorie, inseguimenti, i ricchi ridono, i poveri piangono etc) tipica del cinema americano. Quindi commenti del tipo "il vecchio pedofilo che si é coltivato la ragazzina" mi fanno sorridere, non perché io pretenda che tutti abbiano la profonditá intellettuale per interpretare un possibile significato dietro agli avvenimenti (noiosi per di piú) del film, ma per la faccia tosta nello scrivere un commento di due righe e dare un voto basso senza avere l'onestá di dire "non l'ho capito, non mi ha detto nulla". Un po' come pretendere di apprezzare la Divina Commedia senza conoscere il contesto storico e la lingua in cui é scritta. Ripeto, non per tutti.
Il film é una delicatissima metafora dell'amore, della gelosia, del senso di possesso, e del rito di iniziazione alla vita (rappresentato nella scena del matrimonio, con la freccia che simboleggia la feconditá e il passaggio all'etá adulta), del suonare un arco persi nella magia del mare celebrando il ciclo delle etá della vita. Il vecchio accudisce la bimba e la protegge dalle intemperie del mondo, e quando questa si fa donna, sparisce nel mare e compie il suo destino. Stupendo.
Non é ció che tutti gli esseri umani desiderano in fondo, amare per primi e per sempre, qualcuno? In teoria, ovviamente, la realtá purtroppo é altro, é il Grande Fratello e la baracconata di turno, col cui linguaggio televisivo i nostri amici recensori sono sicuramente piú pratici...
PS: dó un 10 per alzare la media, ma sarebbe un 8.
non riesco ancora a capacitarmi come uno dei miei registi preferiti sia riuscito a fare un film in modo così kitch... assolutamente deludente. gli stessi elementi che si trovano nei suoi precedenti "primavera es. aut. inv. .." e in "ferro 3" ma usati in malo modo, prevedibile e al limite del ridicolo. la colonna sonora non aiuta di certo, se voleva essere da supporto è stata pensata male, e non sto parlando di culture diverse (orientale-occidentale).
per non parlare del finale, lascia un sapore disgustoso in bocca...
no lo consiglio, ma consiglio vivamente i suoi precedenti film.
Poetico e crudele, dolce e spaventoso, questo film merita un bell'otto in pagella. (Anche se non è all'altezza di "Ferro 3", l'altro grande film di Kim Ki-Duk).