Un brogliaccio di idee, sensazioni ed umori,che colgono dubbi e incertezze dell'Italia contemporanea.
3 episodi:il primo fantasioso e divertente,col regista in giro in vespa per le strade di una Roma deserta e bellissima, tra riflessioni architettoniche cinematografiche e un sentito omaggio a Pasolini.
Il secondo, provocatorio e ironico,sull'incapacità di comunicare e il terzo, profondo e toccante, sul tema della malattia.
Il film vissuto come un diario,come un'esperienza personale,da cui scaturiscono riflessioni e conclusioni da parte del regista che portano lo spettatore ad una doverosa analisi sulla società e sulle persone che ne fanno parte.
Sincero,poetico,anomalo,spiazzante.
Inserito dalla enciclopedia Mondadori tra i cento capolavori della storia del cinema.
Premio per la miglior regia a Cannes.
Un film che è un "non film", nel senso che stravolge tutte le regole classiche della narrazione filmica. Moretti è protagonista e narratore, il Moretti attore si fonde con quello della vita comune, in un turbinio di immagini e riflessioni che a tratti somigliano a degli aforismi.
Bellissimo e potentemente espressivo.
Su tutte, l'idea della "città come insieme di case", la ricerca della tranquillità che dipende ben poco dal luogo ma dallo stato d'animo interiore (Gerardo fugge da Alicudi a gambe levate), la tendenza dei medici (e dell'uomo in generale) a parlare più che ascoltare!
Azzeccate e significative anche le musiche.
Ho un idea un pò troppo "mia" di cinema per iniziare un commento senza questo incipit...il cinema è arte:l'arte è bella perchè in essa ognuno ci vede qualcosa...quando il regista(o chi per lui) scrive il film c'è un unica idea di partenza,un unico intento che si vuole esprimere mettendo in moto la macchina della celluloide...solo fino a quel momento il film è veramente dell'autore...dopo,quando lo si distribuisce,è messo alla mercè dei fruitori,e da quell'idea unica ognuno ne sviluppa altre,di proprie,ognuna diversa dall'altra...
io in questo film ho visto l'italia attraverso gli occhi di moretti...un italia che attraverso i suoi film si piange addosso per ciò che sta diventando...
il passato è ancora tangibile attraverso le case di vecchia costruzione della capitale,quelle case che si confondono col nuovo,simbolo di un presente che vuole per forza trovare rinnovamento e cambiamento altrove...ognuno vuole mutare a suo modo...
le isole simboleggiano proprio questo:il sindaco di stromboli vuole cambiare la sua isoletta facendo arrivare palme da los angeles e stringendo rapporti con pechino...filicudi vuole rinnovarsi,non cambiando:restando senza energia elettrica e senza acqua calda...
salina che cerca rimedio ai problemi abbassando la natalità a 1 figlio per famiglia così da dare al primogenito tutto l'affetto e l'attenzione di questo mondo(bellissima la scena delle 3 di notte e la paura del lupo,e quella delle cabine telefoniche)...quell'attenzione che moretti,figlio della scorsa generazione,non ha avuto e se lo ricorda palleggiando con un pallone,testimone dei tempi quando i bambini erano lasciati liberi di giocare a calcio nei campi aperti con tutti gli altri...
un italia che ha ucciso un pasolini e che mette nelle proprie sale cinematografiche un film americano dove l'unico attore protagonista è il sangue e l'orrore gratuito...
non solo il cambiamento emerge dal film:la massificazione che è espressa chiaramente dal fatto che moretti si ritrova a parlare sulla sommità di stromboli(per conto dell'amico)con della gente venuta dall'altro mondo a visitare il vulcano...unico elemento di dialogo tra gli americani accampati e il regista è la serie televisiva beautiful...
un italia che vuole cambiare ipotizzando mille possibili modi di farlo...
così come mille modi di rimedio vengono rintracciati dal regista,che è in preda ad un prurito e che trova dai diversi medici soluzioni sempre diverse...
alla fine bastava ascoltare e la soluzione la si trovava nella banalità di un'enciclopedia medica e nella semplicità di un bel bicchier d'acqua prima di fare colazione...
questo è ciò che ha comunicato a me il film:e non importa se io sia d'accordo o meno!
...a me Moretti non é simpatico, poi lo stimo per il suo impegno politico, ma molto meno come regista....il film ha i suoi bei spunti non c'é che dire, però mi ha dato continuamente la sensazione di voler battere sempre sullo stesso tasto in ogni singolo episodio...per esempio é carina l'idea degli adulti esasperati alle cabine telefoniche che tentano invano di farsi passare i genitori dai figli, però spunti del genere sono pochi perché per il resto devo purtroppo evidenziare una sottile tendenza all'autocelebrazione da parte del nostro; quella voglia di fare vedere come si é "di sinistra" senza conformarsi....la voglia di schierarsi con la minoranza "a priori"....non so magari ho male interpretato..sono anche riuscito a sorridere a tratti, però sta di fatto che é già il secondo film di Moretti che vedo e continuo a pensare che sia un pò sopravvalutato come regista...
Questo film è squallido, a parte nanni non ci sono altri attori ( se possiamo chiamarli così), è un film inutile, come è inutile l'episodio della vespa, 3 ore in vespa a parlare..sonno totale solo per il primo episodio, dal secondo al terzo, agonia !!!!!!!!!!
squallido