Il film è pretenzioso, personaggi sbiaditi e poco credibili, senza ritmo nè tensione, la trama è debole e campata in aria
opinioni concordanti di un settantatreenne e di un quindicenne
ho noleggiato il film, pur non avendo letto nessuna recensione, poichè il nome del regista e degli attori erano già per me una garanzia. Sono rimasta delusa ed anche incredula che il film finisse così! Vorrei proprio sapere da qualche critico che l'ha premiato a Cannes, meglio ancora dal regista, qual'è la morale del film, e perchè no, chi diavolo ha mandato le noiose cassette!!! Dopo un film così, meglio dieci Fantozzi! anche il mio voto 1 è da leggersi - 10.
qualcuno sa dirmi cosa è successo esattamente nell'ultima scena, quella dell'uscita da scuola? Non voglio conoscere l'interpretazione, che è evidente resta aperta: un sogno? la coscienza che riaffora? La vendetta dell'uomo rovinato? O quella del figlio? Va bene tutto. Ho seguito con passione e ammirazione tutto fino alla penultima scena, il ricordo/sogno del bambino che piange perchè portato in collegio, ma l'ultima non mi è proprio arrivata. Aiutatemi a capire un film che mi è piaciuto...
per fortuna l'ho visto in dvd con la possibilità di tornare indietro nelle sequenze e finalmente ho capito il senso del film. Il nulla più assoluto che qualche intellettuale ha finto di aver capito ed apprezzato.
Peccato che il voto medio rispecchia solo la media aritmetica di voti decisamente troppo bassi o troppo alti e, non faccia onore ad un film che merita ben più di 5.
Sono andato a vederlo come un film di suspense, infatti il giornale gli attribuiva questa categoria. Invece è un film di suspense si ma…psicologica.
La storia- pretesto in se è banale, la evoluzione è bellissima, la conclusione inattesa, che volete di più da un film di suspense?
La storia - pretesto potrebbe essere quella di un normale giallo in cui i protagonisti sono spiati ma perché? Per un ricatto, per una vendetta, per una maniacale persecuzione? Questo è il sapore di qualsivoglia film di genere.
La evoluzione del film ci dimostra invece che al centro c’è qualcosa che non va nella vita passata di Georges. Apparentemente una bella persona, con una famiglia felice ed una vita borghese ben realizzata.
Ma si sa l’apparenza inganna. Ed il bellissimo dialogo con la mamma ed il sogno nella sua vecchia casa ce ne danno un primo indizio importante. Da quel momento la vita di George non è più la stessa e quella storia che lui credeva di avere rimosso lo comincia a sovrastare. E’ bravissimo George a rappresentare il disagio che incombe su di lui, l’attore sarà pure tagliato per questi ruoli, ma è comunque con la A maiuscola, appunto come Auteil.
La sua storia torna a galla ancora quando va a trovare il suo fratello “adottivo”: bellissimo personaggio che ricorre a tutta la sua umanità per scuotere Gorge dalla sua indifferenza e dal suo astio, appunto da rimozione. Ma il primo incontro non basta. Ci vuole un altro sogno ed un altro incontro, nel corso del quale in una scena di alta drammaticità il fratello, pur non attribuendogli alcuna colpa della sua partenza verso l’orfanotrofio, lo vuole mettere alla prova un ultima volta, ricordandogli quella storia. Al suo rifiuto si ammazza, nello stesso modo cruento con cui aveva sgozzato le galline nell’aia. Gorge a questo punto fugge, senza avere ritrovato se stesso e soprattutto senza avere elaborato la sua cattiva coscienza e superato la sua vigliaccheria.
Basteranno due compresse di sonnifero ed il buio, se non sono bastati due ragazzi che lo volevano solo aiutare?