questa ragazza ha fatto una interpretazone da oscar:il film, che vagamente ricorda solo per il tema un altro film da oscar(A beautiful mind)è a dir poco piacevole ed inquietante allo stesso tempo.il grande anthony ha dato la sua sporca ulteriore prova di grandezza e il ragazzo ha fatto una interpretazione di secondo piano, al suo livello. un bel film chiama un bel 10.
Mi è piaciuto questo film che vede un'ottima interpretazione sia della Paltrow che di Hopkins in una trama che non lascia un minuto di tregua e che si sviluppa con una bella sensibilità (poco americana a mio avviso e per questo stimabile) nell'affrontare i problemi di relazione padre/figlia, di rapporto tra genio/follia, amore/fiducia, sentimenti/equilibrio mentale. La storia racconta eventi che si svolgono nel passato e nel presente alternandosi ripetutamente con un ritmo godibilissimo. La figura della sorella forse poteva essere sfruttata meglio nel rapporto con la protagonista. Un film da vedere.
Veramente un film pesante: la lentezza, che sembra crescere al passare dei minuti, diventa insopportabile soprattutto nella seconda metà. Soltanto qualche inquadratura della Paltrow allieta un film che sembra non arrivare mai alla fine.
E' la pessima copia di "A beautiful mind". In sala, un concerto di gente che russava, e non sto scherzando. Trama fiacca ai limiti della paralisi. Recitazioni desolatamente abbaiate da Anthony Hopkins (ma evidentemente sono recidivo nell'essere masochista: non mi era bastata la lezione de "La macchia umana"), Jake Gyllenhaal (che dopo "Brokeback mountain" ha inanellato una serie di rappresentazioni inguardabili) e Gwyneth Paltrow, assai più deprimente che depressa. Con riferimento al titolo, "La prova" sta nel rimanere svegli fino alla fine.
Dopo tanto tempo mi sono deciso a vedere questo film perchè mi incuriosiva. Le premesse erano ottime, ma il film a mio avviso non è mai decollato. Peccato!!!! Alla fine mi sono addormentato......
Trailer italiano (it) per La natura dell'amore (2023), un film di Monia Chokri con Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal.