Faenza e' un regista all'attivo da ormai quarantanni,e con questo "I giorni dell'abbandono" firma la sua opera peggiore. Soggettive gratuite di ramarri, situazioni incongrue, dialoghi al limite del ridicolo: ("Il tuo corpo e' come un contatore della vita...." oppure " Sei troppo buona per meritarti...") recitazione (da parte di qualche comprimario) da domenica in parrocchia (vedi i due bambini - tremendi- e l'attrice che impersona la fantomatica barbona) e altre soluzioni di sceneggiatura che francamente lasciano allibiti segnano una pesante battuta d'arresto nella carriera del regista sessantenne. Grottescamente comico.
Mi meraviglio di Faenza....da un primo tempo banale si passa ad un secondo tempo decisamente patetico.
Non si giustifica neanche un tentativo di "riproporre una situazione realistica" in quanto ci sono alcuni episodi di pura fantasia e irrealtà che fanno perdere il senso di realtà del film. Senza contare poi la presenza di "buchi narrativi" notevoli (Non si parla di separazione legale, divorzio ecc..).
Mahh
Buona l'interpretazione della Buy, ma il film poi scade in gratuite incoerenze. I figli poi sono odiosi da quanto sono patetici. La trama sembra un misto tra "La finestra di fronte" e "L'ultimo bacio".
Zingaretti anonimo. Solo in cane si salva dalla critica e però... muore!
Condivido molte delle opinioni negative precedenti ed aggiungo: durante le scene più concitate quando margherita buy tentava con tutte le parolacce del suo repertorio di far capire il dramma che stava vivendo, in sala il pubblico rideva!!!
infatti basta andare in una qualsiasi classe elementare e, per risultare simpatici, dire "cacca,m***a, c**o" che tutti i bambini si mettono a ridere. il tarlo del cinema italiano è la "commedia": in ogni circostanza siamo dei buffoni, dei commedianti, con in bocca parolacce che fanno divertire solo i bambini e gli sprovveduti.
giudizio pessimo
mi aspettavo di più. gli attori, per carità, veramente bravi. soprattutto mi è piaciuto molto goran bregovic. mi ero affezionata a lui, alla sua storia, ai suoi sentimenti. è la persona di cui anch'io vorrei innamorarmi, così discreto...
ma la trama è troppo povera, con un finale più che scontata.
la sufficienza