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I giorni dell'abbandono

Opinioni presenti: 81
Media Voto: Media Voto: 5.5 (5.5/10)

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Non è un film indispensabile

(4/10) Voto 4di 10

La sensazione che resta, alla fine della visione del film in questione, è quella di vuoto...Quanti luoghi comuni, quante incongruenze e soprattutto quanti clichè dobbiamo sopportare dall'inizio alla fine. Stupisce poi il finale in cui l'unico aspetto che possa risollevare una madre abbandonata sia l'amore filiale...ma quando i registi italiani inizieranno a fare film al cui centro ci sono uomini e donne poco colti? uomini e donne felici e inconscenti? uomini e donne che hanno case in affitto, con problemi quali bollette e tutto il resto? Il richiamo metafisico nei nostri registi ( non tutti) è irrinunciabile e in questo film, la storia della Poveretta ci sta come un cavolo a merenda, la madre buona, il marito opportunista, i figli bravi e dolci, gli amici presi dal tango e dal ricordo della vecchia amica...bhè non sembra proprio che ci siano gemme di saggezza o visioni innovative...è un minestrone in cui poi ci sono anche ingredienti inutili.Il fiml va avanti a stento e l'unica cosa che regge è l'interpretazione della Buy che sembra la vera poveretta, presa da una sceneggiatura dove la narrazione è frammentata e spesso poco credibile.



Dalia, 28 anni, Teramo (TE).




Faenza, Faenza in quel mare grande buttaci una lenza

(4/10) Voto 4di 10

Finalmente è finito... Film poco credibile, tenuto su, anzi, tirato su dignitomente dalla brava Buy.. Meno male che c'è lei , nei panni sempre della psicoesaurita tormentata, isterica, vittima di tutto e in preda di un esaurimento nervoso per film. Una donna fragile e in preda al panico. Non ho capito l'utilità degli episodi del vetro e soprattutto del ramarro. Degli sputi alla cabina telefonica il dire "cavatevela da soli" ai bimbi piccoli di cui spesso se ne dimentics. La bimba grande che che si occupa dei lavori in casa perchè la madre è depressa. La "poveretta" che vive di fronte casa che è molto bella alta e magra è veramente poco credibile, nessuno se la fila, la facessero dormire in quella casa enorme. "Non posso soffiare via il passato come se fosse un brutto insetto che si è fermato sulla mia mano" "sto come una pianta senza acqua" Queste frasi me le devo segnare perchè potranno tornarmi utili nelle occasioni importanti Il ridicolo incontro all'agenzia viaggi "otto è morto per colpa tua serviva un capo espriatorio,l'hai avvelenato tu" Faenza abbandona la sceneggiatura E poi lui, il musicista, casualemente protagonista del concerto a cui lei assiste, al centro di bianco vestito circondato da un orchestra, ma lei nn avrà letto nemmeno il biglietto o una locandina fuori. Faenza, Faenza in quel mare grande buttaci una lenza



Daniela, 29 anni, Roma.




I giorni da dimenticare

(5/10) Voto 5di 10

Esco dal cinema, ho appena visto ''I giorni dell'abbandono''...banale, scontato, senza spessore, lascia un imprecisato senso di dejà vu. Il solito minestrone con la solita Margherita Buy diva del drammone isterico, e uno Zingaretti poco convincente, scarno, inefficiente, talvolta ridicolo, che preferiamo decisamente nei panni del commissario Montalbano. La solita vicenda della donna sopra i quaranta abbandonata dal marito che scappa con la diciottenne del momento. La moglie per questo si da all'alcool, dimentica il suo ruolo di madre, si lascia andare a gesti inconsulti e poco reali, urla al marito la propria insicurezza, fino alla patetica scena (di pessimo gusto) in cui si getta tra le braccia del timido vicino di casa. Il violinista impacciato della serie vorrei-ma-non-posso che proprio non sa dove mettere le mani, violino a parte. Interpretazione dubbia e sbavata della Buy, che proprio non riesce a calarsi nel dramma psicologico e a suscitare legittima indignazione nel pubblico femminile. Alla fine, cio' che emerge e' la solita figura della donna perdente che si rende ridicola pur di riavere a tutti i costi un uomo ormai inevitabilmente perso, ricorrendo ad inutili quanto patetici stratagemmi per tornare a farsi desiderare. Ma a nulla possono tacchi a spillo e improbabili tubini dimenticati in fondo all'armadio, trucco da vamp o acconciatura da femme fatale. Il maschio e' ormai in fuga verso la bambinona di turno dagli occhioni innocenti, che lo strega nientemeno che col suo invidiabile talento con le formule matematiche. Lui, che le ripetizioni preferisce impartirle tra le lenzuola, non esita a presentare il conto alla moglie senza la minima alzata di sopracciglio, trangugiando maccheroni al vetro e intimando silenzio e comprensione, ma accidenti, mi sono innamorato, e' forse una colpa? Inutile e tragicomica la morte del povero cane, unica vera vittima del dramma. Piu' che giorni dell'abbandono sono giorni da dimenticare. Si salva solo la colonna sonora, con la cantantessa catanese Carmen Consoli e la sua poesia.



Emanuela, 26 anni, Roma (RM).




non è da buttare

(6/10) Voto 6di 10

Bhe la media è giusta, quasi sufficente, sarebbe bastato poco per raggiungere il 6.. Comincio con Goran, poco credibile, brutto e vuoto.., non verosimile, neanche una donna su un cornicione cadrebbe nelle sue braccia... Bravo Zingaretti, (anche se onestamente fa la comparsa..) Brava la Buy, anche se ormaì ha stancato con questi ruoli da svanita.. che non sappia fare altro ?? Storia scontata ma gli attori reggono, (tranne goran), se si è sposati da almeno 10 anni si capisce meglio... Poi diciamolo sarei scappato anche io con quella allieva da quella moglie noisa...



Beppe, 40 anni, Roma (RM).




Brutto

(1/10) Voto 1di 10

Esempio lampante di film noioso e presuntuoso a tratti addirittura involontariamente comico.La Buy ha stufato, qui come non mai,con la sua ennesima caratterizzazione di donna isterica e lunatica,Zingaretti sembra addirittura chiedersi "Che ci faccio qui?".Il cinema italiano dimostra sempre di più la sua attuale pochezza,a ben poco serve la presenza e l'ottima musica di Goran.



Claudio, 45 anni, Novafeltria (PS).





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