è certamente un film d'essai, un film non comune, quindi non per tutti, che tratta il dramma dell'olocausto e della presenza in urss o ucraina di molti ebrei perseguitati e poi profughi in usa e canada.come tutti i film d'essai non potete pretendere che la distribuzione poteva fare altrimenti in un mondo in cui la gente fa la coda per vedere vacanze a new york o la notte prima degli esami o qualsiasi altro blockbuster americano .belli e bravi gli attori in maggioranza ignoti al grande pubblico.
Bellissima sorpresa. Trascinato dalla moglie contro voglia ed invece uscito molto contento.
Concordo con la maggior parte dei commenti su questo bel sito, avvilente invece un commento di pura propaganda politica imbecille che sarebbe legittima opinione in altre sedi ma qui stona proprio. :(
Finalmente si parla di Shoa, senza scene ridonadanti, o film volutamente storici e retorici.
Qui sono i sentimenti a raccontare, i paesaggi, le espressioni degli occhi, i silenzi, i contatti ........
Toccante, geniale, perfetto.
Bella scenografia, interessante il viaggio nella quasi sconosciuta Ucraina post-Sovietica . Per il resto solita propaganda sionista , come negli ani '50-'60 andavano di oda i filmoni con martiri e Santi cristiani che venivano massacrati dai cattivi Romani.Piuttosto c'e' da chiedersi auando anche i Palestinesi avranno la possibilita' di tornare a fare le ricerche dei loro antenati nelle terre da dove furono cacciati.
Mi ha un po' lasciato perplesso la discontinuità del tono del film: ironico prima, drammatico nella seconda parte. Forse questa frattura intende sottolineare che il passato che 'illumina' il presente è una cosa ben più seria del collezionismo maniacale e forse un po' superficiale dello stralunato Jonathan. Ed è un passato additittura capace di portare al suicidio l'anziano nonno di Alex. Un bel film, con qualche esercizio di virtuosismo nella fotografia (vedasi scena del campo di girasoli).