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Musikanten

Opinioni presenti: 20
Media Voto: Media Voto: 4.5 (4.5/10)

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grazie Franco

(10/10) Voto 10di 10

Film originalissimo e con una gradevole fotografia. Il film è pieno di citazioni, sembra che l' autore abbia voluto comunicare il più possibile dei concetti filosofici e ciò nonostante questo non appare come una forzatura perchè il contesto del film è pienamente all' altezza per accoglierli tutti; soprattutto per la presenza di un personaggio come Beethoven grande nel pensiero quanto nell'arte. Un grazie a Battiato (anche per Perduto amor) e un bravo a tutti gli attori. Buon lavoro per il terzo film.



Davide, 38 anni, Pesaro (PS).




Interessante

(10/10) Voto 10di 10

Secondo me è un buon film, neanche troppo difficile, io l' ho visto a Cremona ed è piaciuto a tutti. Magari è il finale che lascia un pò così..... Ottima la regia e poi la presenza dei mitici Dervisci rotanti. E poi alla mostra del cinema di Venezia non sono tutti idioti.



Roberto, 23 anni, Brescia (BS).




lo schermo sonoro

(10/10) Voto 10di 10

Musikanten di Franco Battiato è opera rara e preziosa nel panorama del cinema contemporaneo. Film categoremico, sistematicamente "contro" le vetuste convenzioni del linguaggio visivo e le derive del cinema d'autore contemporaneo; ardito e raffinato nell'ambizione di essere un "film-progetto" in cui immettere temi "sub specie interioritatis" quali l'esoterismo, l'eccellenza dello spirito, la reincarnazione, la circolarità (anello di Moebius) degli eventi e delle esistenze. Nel sottotesto delle splendide immagini del film, nella orizzontale attività/passività dei caratteri umani che vi sono delineati, vive uno spirito moderno bunuelianamente orientato verso i lidi del superealismo, in cui le vicende metapolitiche si tingono di apocalittico, la figura crepuscolare del genio musicale esprime compiutamente la sua forza anagogica, che trae verso l'alto la sua ispirazione musicale più segreta, il sottile richiamo di mondi perduti si riverbera nel decor essenziale e modernista degli ambienti posti - nella duplice-triplice ripartizione del film - a confronto con gli ambienti e le figure primoottocentesche, rievocate con minuzioso e filologicamente perfetto dettato. Musikanten è opera che richiede allo spettatore apertura e disponibilità, attenzione e vocazione ad ampliare lo sguardo verso gli interstizi e le fughe segrete dell'esistenza. Musikanten è, infine, corpus artistico granitico e duro che trae la sua ragione fondativa dalla trama segreta delle note musicali, dal loro impeto sciamanico. Una sinfonia di suoni e visioni come poche è dato vederne. Visioni sonore e suoni visionari che invitano lo spettatore/viaggiatore ad annullare la miseria spazio/temporale che ci costringe per volare ancora più in alto. Una lezione di cinema anarchico e libero che trova in se stesso, nella propria genesi creativa, il nucleo segreto dell'ispirazione. Un cinema che si prefigge il compito di mantenere viva, in un'epoca di sciagurata esaltazione del brutto e del volgare, la fiamma imperitura della bellezza, l'esperienza unica ed estasiante del profumo di un fiore o di un cielo azzurro di primavera.



Fabio, 40 anni, Palermo.




Un film di Franco Battiato

(8/10) Voto 8di 10

Sono particolarmente stupito dai commenti riportati qui di seguito, in quando molti di voi basano la propria opinione sul dissenso di venezia, o su quello del pubblico che si addormenta, sbuffa, sbotta! io credo che l'opinione cinematografica debba costruirsi sull'evocazione dell'opera d'arte(film) provocata in ognuno di voi. ironicamente dico che molte persone non sono mai riuscite a vedere fino alla fine barry lyndon di kubrick, seppur esso sia un capolavoro inestimabile. con questo non voglia assolutamente dire che musikanten è un capolavoro, ma che forse sarebbe meglio leggerlo con maggiore oggettività. questo film è il risultato di un artista che si presenta come un battitore libero (d'altronde anche jodorowsky è di questa pasta) che non pensa più al pubblico e a soddisfarlo, ma produce delle opere che scaturiscono da determinati cammini che compie l'artista di catania, e che riporta (grazie alla sua capacità poetica ed espressiva) in territori artistici. ora che battiato sia a digiuno di montaggio/scenografia/regia sono d'accordo e ne converrete tutti, ma questo credo lo confermi egli stesso con grande umiltà. egli infatti non segue la tradizionale via per fare un film con trama,significato,finale etc. ma io credo che egli prenda la macchina da presa, perchè l'ha conosciuta come mezzo espressivo che sentiva di usare; dopo la musica e l'arte visiva. anche se il "paragone" è molto ardito, con questo film battiato mi ricorda pasolini quando dichiara esplicitamente di essere passato al cinema solamente perchè lo trova il mezzo espressivo che più gli si addice per produrre dell'arte, in riferimento ai suoi interessi. mi perdonerete comunque il mio paragone che può risultare davvero forzato! per finire (o comunque non finirebbe qui) battiato velatamente, senza dire tante parole, senza fare chissà che dichiarazioni o manifesti...sembra aver capito i nuovi orizzonti dell'arte (ovviamente questo e' un pensiero veramente soggettivo) e non rinunzia a fare un'arte molto etica (=che produce comportamenti), nel senso che non si dimentica mai di porre davanti la sua visione del mondo...di proporla, di mettere in primo piano temi sociali molte volte marginali, come la spiritualità e la sofferenza della solitudine umana, con un'energia diversa ovviamente dai poeti decadenti: con "soluzioni" (che sono poi altre domande) e risposte (che sollevano poi altre domande) vere e non effimere. la mia non è una visione che parte dal presupposto che questo film è di battiato ma semmai tengo conto che battiato, la sua poetica che persiste da anni, ha prodotto un film di questo tipo con tanti pregi, con tanti difetti, e che ha decisamente la "cittadinanza" di un'opera di franco battiato.



Alberto, 20 anni, Bologna (BO).




un film da vedere

(7/10) Voto 7di 10

un film da vedere,in quanto sicuramente diverso dai soliti prodotti dei circuiti tradizionali.veramente splendido nella parte storica,forse un pò troppo alternativo nella parte contemporanea,ma sicuramente coraggioso.migliore,a mio giudizio,di "Perduto amor".



Luca, 26 anni, Pistoia (PO).





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