... che proprio dall'America deve arrivare una lezione sul giornalismo a schiena dritta?
Oggigiorno questa lezione ha un valore così attuale...
Quanti oggi hanno coraggio ed amore per il proprio mestiere, da tener testa alta ad ogni pressione?
Il contenuto, c'è... la storia pure... la trama è alla portata di tutti i cervelli a patto di essere ancora capaci di leggere tra le righe!
Non mi sento di criticare bene o male questo film perchè per farlo bisognerebbe conoscere meglio il tema ed il periodo trattato. Probabilmente il difetto maggiore sta nell'essere stato sceneggiato a metà strada tra un documentario ed un film. Questo spiazza parecchio lo spettatore e non lo rende in grado di seguire con facilità i personaggi e le situazioni narrate. Il mio consiglio è di guardarlo se solo veramente interessati ai fatti accaduti in quel periodo, altrimenti uscirete dalla sala dopo i primi 20 minuti.
Il discorso del giornalista all'inizio del film, dovrebbe apparire in tv un pò come la giusizia è uguale per tutti in tribunale.
Sappiamo che sarebbe giusto e allo stesso tempo sappiamo che si tratta di un'utopia.
La televisione non deve solo essere momento di svago e di intrattenimento, deve anche essere momento di svago e intrattenimento.
Il fine di offrirci solo varietà solo reality è farci distogliere l'attenzione da quello che succede nel mondo,è sempre stato così.
e non è vero che la gente non vuole vedere programmi di cultura o dibattiti o doumentari o esempi di giornalismo sul campo come Report.
Gli spettatori ci sono ma troppo spesso mancano i prodotti.
Io penso che il vero punto cardine del film sia questo,difendere le proprie idee e avere oltre che il coraggio, la possibilità di dissentire apertamente senza essere tacciati di essere comunisti( e non accade solo nell'america del '50)o anti americani o filo terroristi.
Ovviamente a me il film è piaciuto molto.
capitatomi per caso proprio alla vigilia delle elezioni politiche, l'ho trovato davvero illuminante. e sono contenta di averlo preferito all'ennesima visione del morettiano aprile [tanto per rimanere in tema elettorale].
innanzitutto apprezzabile la regia, e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, tra cui la figura del senatore McCarthy, del quale, ai miei occhi di elettrice e cittadina italiana, berlusconi appare palesemente la parodia... [che, nella sua permanenza in italia, clooney abbia tratto ispirazione anche dalla nostra miserrima condizione in fatto di libertà d'informazione..?]
un film politico, che porta automaticamente e necessariamente a riflettere sulla realtà odierna... e lo fa piacevolmente, dolcemente. al contrario di molte pellicole di denuncia, questa, non propone il fatto nudo e crudo, provocando solo una grossa irritazione o anche paura, ma addolcendolo al ritmo del jazz e collocandolo nel passato.
e da questa scelta, a mio parere, se ne ricava una visione più distesa, oggettiva.
Fuori dai canoni americani.Meta' del cinema dormiva,l'altra meta' mangiava.Per me molto bello e assolutamente attuale (..) qui in Italia.
Un manifesto per gli studenti si scienze della comunicazione
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